Discussione: Trovare la propria via
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Vecchio 02-11-2011, 10.55.34   #1
Uno
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Predefinito Trovare la propria via

Ogni tanto qualcuno mi chiede quale potrebbe essere per lui/lei il percorso più adatto.
E' questo in realtà un falso problema perchè non esiste un percorso più adatto, il percorso è uno solo se togliamo la forma... ma quella forma c'è ed è necessaria, almeno all'inizio, per iniziare a muoversi.
Quindi se la meta è la stessa (intendo quella ultima, in mezzo poi ci sono tante mete parziali più o meno soggettive ed in pochi vedono quella ultima, non prima di un certo punto del percorso) ci sono però più vie esteriori e anche nella stessa via due persone diverse possono percepire cose cose diverse, soprattutto se e fino a quando non applicano i metodi integralmente e/o correttamente.

Quindi come fare a scegliere?
All'inizio l'unico parametro è la curiosità e questa è il modo con cui veri e falsi maestri attirano le persone, ovviamente il fine è diverso ed anche il modo pur basandosi sempre sulla curiosità è diverso. Un impostore dirà di tutto e di più pur di accendere la curiosità e a domande precise non saprà rispondere in maniera coerente, il non poter rispondere sarà suo.
Un Maestro non dirà comunque mai il falso e a domande precise risponderà o meno ma il non potere sarà di chi fa la domanda.
Ma questo solo per inquadrare il discorso, potremmo approfondire altrove.

Passata la curiosità (o per lo meno passata quella stupida e "boccalona") bisogna osservare più oggettivamente possibile (ed è il passo che tutti fanno anche se non oggettivamente) cosa un metodo ci da, anche solo in possibilità futura se siamo in grado di apprezzarla.
Siamo ancora nella fase soggettiva anche se tentiamo di usare un metodo scientifico, un metodo potrebbe farci sentire bene anche se non ci fa muovere, comunque è pur sempre qualcosa e potrebbe essere utile per un periodo magari di ricarica e preparazione.

Poi si va avanti in altre fasi ma per il momento approfondirei questa.

Valutare la curiosità non è per nulla semplice, se qualcuno riesce a stuzzicarcela anche se racconta panzane ci affascina, d'altro canto se anche questo fosse un Maestro il metodo molto superficialmente è lo stesso, quello che cambia è dove ci porta o spinge quella curiosità innescata. Un pizzico di curiosità (quella sana intendo) ci accompagnerà quasi fino in fondo, fin quando non saremo in grado di trovare le risposte. La curiosità quel movimento che ci spinge a cercare un modo per ottenere quello che non sappiamo. Non sempre è una bellissima cosa, come quando per esempio ci spinge a cercare il modo di sapere dei fatti altrui che a noi non dovrebbero interessare, ma quando i dilemmi sono più elevati il movimento sarà per forza di cose elevante.

Mi fermo un momento se no viene fuori un minestrone o nella migliore delle ipotesi un trattato non vivibile.
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