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Vecchio 07-04-2010, 14.49.25   #17
Luce
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Prendo spunto dall'ultima uscita di Cecchi Paone per affrontare un argomento che non vuole essere limitato al discorso gay.
Ieri, per chi non avesse seguito (io ho sentito qualche minuto), Cecchi Paone ha raccontato quando ha scoperto di essere bisessuale, di come un rapporto di amicizia si è trasformato in altro etc...
Fin qui nulla di strano anche se non darei un particolare connotato altruistico alla cosa, quello che Paone sembrava voler far intendere. Mi è sembrato piuttosto qualcosa di simile a quando qualcuno ti fa vedere le foto della comunione della figlia, le foto del matrimonio etc... cioè la voglia di condividere una esperienza che ancora non si è ben metabolizzata.
Quello che francamente ho trovato di cattivo gusto è nominare due persone, sempre nel mondo dello spettacolo, come possibili gay ed invitarli ad "uscire" allo scoperto.
Lo stesso Paone parlando di una delle sue ultime storie ha mostrato una foto mascherata (e meno male dico io) di questa persona, perchè questa non ha ancora potuto o voluto dichiararsi gay nel suo ambiente familiare.
Perchè per il suo ex fidanzato vale la possibilità di non voler o poter dire i suoi gusti sessuali ed invece i due personaggi pubblici devono per forza dare una spiegazione? Avendone fatti i nomi in un certo senso li costringerà, anche se ho l'impressione che lo manderanno a.... in dignitoso silenzio .

Stiamo parlando di gay, ma se parlassimo di eterosessuali il discorso sarebbe uguale. Non mi renderebbe particolarmente felice ed interessato che qualcuno in tv racconti la sua prima intimità con il/la partner.
Questo tanto per introdurre il discorso.... ma che cosa è questo outing e che connotati psicologici ha?
La parola significa letteralmente uscire, andare verso l'esterno.
Perchè farlo esplicitamente? Implicitamente lo facciamo vivendo tutti i giorni. Se adolescente, porto a casa una ragazza che dichiaro più o meno come mia findazata, mostro la mia inclinazione sessuale anche senza dire nulla. Se vado tutti i giorni a messa chi mi vede conoscerà la mia inclinazione religiosa anche senza che io dica nulla.
Se ho bisogno di una dichiarazione pubblica (non sto parlando di una cosa spontanea, naturale, fin "casuale") in un certo senso vado in cerca di un confronto, desidero che qualcuno mi approvi o mi contesti. In entrambi i casi potrò confermare la mia scelta, scelta di cui non sono sicuro.

Lo so che messa così sinteticamente sembra rigida come posizione, ma proviamo ad approfondire...
Fare outing è cosa buona? dipende.
Credo che conti molto l'intenzione,come in tutto anche qui..

Ora non so perchè il Cecchi abbia voluto confessarsi pubblicamente,ma penso che se non avesse avuto dubbi,o meglio,avesse trovato in se tutte le risposte, probabilmente avrebbe semplicemente vissuto le esperienze,anzicchè parlare ed a volte straparlare.

Quali connotazioni psicologiche ci vedo? haimè,incoscienza per ovvi motivi,paura di affrontare il giudizio altrui;bisogno di controllare le situazioni;molta importanza data alla propria immagine ed anche la ricerca di sicurezza.

Per adesso questo.
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