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Vecchio 10-10-2009, 19.56.47   #19
Ray
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Vorrei provare a guardare la cosa da un altro punto di vista, perchè la definizione di soglia di povertà sui generi di prima necessità mi soddisfa poco (e comunque sarebbe da discutere allora su quali sono e quali no) e perchè trovo riduttivo parlare unicamente dell'alimentazione.

Il titolo dice soglia di povertà in Italia e quindi non in Burundi... che una famiglia povera qui non lo sia altrove può darsi... i fenomeni di emigrazione dipendono anche da questo. Inoltre si guarda all'alimentazione perchè è un ambito nel quale è possibile, almeno un po', provare a destreggiarsi e variare le cifre, ossia è una spesa fissa ma non costante.

Ci sono dei generi di prima necessità che per una famiglia sono spese fisse. Parlo dell'abitare in primis, ossia mutuo o affitto e bollette. Poi le spese per andare al lavoro, che variano dall'auto ai vestiti dato che non posso andarci nudo o in pantofole e via così. Converrebbe credo parlare di debito... ossia una famiglia (così come un'azienda) per dire buongiorno, o iniziare il mese o quel che è, parte con un debito che è formato dalle cose che deve per forza pagare. Questo debito va raffrontato con lo stipendio e quel che avanza (deve avanzare qualcosa) va rafforntato col costo della vita.

Da questo punto di vista la soglia di povertà potrebbe forse derivare dal raffronto di quella cifra che avanza con quanto la famiglia deve spendere per il resto... resto che varia anche di molto durante l'anno. Ossia se durante il mese accumula ulteriore debito o no.
Perchè guardandola così secondo me ci sono molte famiglie che sono povere ma ancora non lo sanno.
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