Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 09-02-2011, 11.26.07   #399
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
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Un cieco attraverso una operazione acquista la vista e con questa prende la patente ed impara a guidare l'auto. Un giorno con l'auto diventa uno stuntman, quelli che mettono le auto in obliquo in corsa, hai presente?

Come fai al cieco a spiegarli che significa prima guidare l'auto e poi metterla in obliquo se non ha neanche mai visto un auto?
Conosce vagamente l'auto perchè comunque ce l'hanno portato sopra, come noi nel Nero possiamo vedere i barlumi....
Poi capita (spesso) che se provi a raccontargli comunque tutto il percorso che farà, magari pensa, quando portato in auto prende una curva secca e si sente attirato su un lato, di essere già lo stuntman con l'auto in obliquo
Mai detto che vada eliminato anche perchè non è materialmente possibile, non va neanche tinto però anche perchè non è possibile neanche questo)
Da piccolo sicuramente hai letto Salgari : la tigre di Mompracem , Sandokan alla riscossa , il re del mare e poi Tremal Naik ed il fido Kammamuri , bene sai anche che Salgari non si' e' mosso da casa sua eppure ha descritto la giungla del Borneo meglio di qualsiasi persona che li' ci fosse stato . Qualcuno gli deve aver detto che la periferia della sua citta' era un po' diversa dal BORNEO , da li' in poi e' riuscito ad intuire quelle atmosfere e quelle realta' che poi ha trasmesso nei suoi libri .
Bene , e' possibile che il cieco alla prima curva in controsterzo si senta uno stuntman, secondo logica e' possibile ma e' anche possibile che invece dopo aver visto qualche film o da racconti di altri , si accorga che ancora e' molto lontano da quelle prestazioni di stuntman e da li' in avanti sia in grado dui immaginare di poter prolungare quella curva in controsterzo per 200 metri e poi di farne un altra di altri 200 metri nell'altro verso .
Non sara' uno stuntman ma comincera' a farsi un'idea di quanto lontano sia e di quello che occorra fare per diventarlo . Pur con tutte le riserve per gli errori possibili .
L'impostazione esclusivamente intellettuale/logica chiude qualche spazio che spetta all'intuizione MI PARE .

Quindi insisto e mi espongo :
il nero , il bianco ed il rosso sono simboli di una realta' sconosciuta forse ineffabile ma tuttavia ritenuta importante anzi determinante per la propria esistenza ( scopiazzo da jung la definizione ).
In quanto simboli vivi di per se' concorrono a comunicare qualcosa di sconosciuto anche quando si comincia il viaggio dell'opera alchemica .
Il nero ( istinto )opera su corpo mente e mondo esterno rendendo indistinguibile anche nel valore che devono avere le realta' su cui opera .
Il bianco ottenuto col lavoro opera sulle medesime realta' escludendo quell'istinto attraverso un'astensione .
Astensione che rende la realta' non piu' immersa nel nero ma ugualmente indistinta nel valore che deve avere : e' il chiarore che abbaglia e non consente di vedere .
E' pratica per la quale non e' necessario essere in un monastero , si puo' praticarla anche da casa .
Il rosso opera sulla stessa realta' : corpo mente e mondo esterno ma con partecipazione attiva del soggetto su quelle realta' , prima sublimate dal bianco , che ora sono distinte chiare anche nel loro valore intrinseco ed accentuate dal colore rosso .
E' il ritorno nel mondo con nuovo atteggiamento spontaneo .

Allora non e' il nero che si tinge di bianco o di rosso ma e' il mondo che assume nuovo significato conforme ai simboloi rappresentati dal bianco e dal rosso .

Detto questo non ho certo la presunzione di dire di essere al rosso ne' al bianco ma dico solo che non e' inutile spingersi in avanti con l'intuizione stando attenti a non prendere cantonate .
Ma se anche le prendessi son qua proprio per spingermi in avanti e cambiare idea se devo .

Un'ultima cosa e questa e' una mia esperienza diretta della quale sono sicuro : appena appena uno comincia a muoversi e quindi gli e' appena appena visibile quel bagliore di bianco , gia' trasferisce nel nero una parvenza di quel simbolo del bianco e l'esperienza del nero nel quale e' ancora immerso gia' non sara' piu' la stessa , perche' pur ricercando nel posto sbagliato quello che gli manca , quel bagliore non gli consentira' piu' di essere totalmente preda del nero non riuscira' piu' a vivere il nero come prima , il nero alla lunga sara' cosa inutile .
Il simbolo che proviene dal bagliore , voglio dire , si trasferisce immediatamente sulla realta' : corpo , mente e mondo trasfigurandoli di quel tanto da farti essere inadeguato al nero almeno in parte .
E non e' poco perche ti fa avere un'idea piu' esatta di dove ti devi collocare o di quello che e' piu' opportuno per te fare .

Ultima modifica di nikelise : 09-02-2011 alle ore 11.53.37.
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