Discussione: Un videogioco vietato
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Vecchio 23-03-2012, 11.33.34   #40
Cubo
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Sebbene, come avrai senz'altro letto Cubo, sostengo che il problema non sia solo dei videogiochi o in alcuni casi magari per nulla dei videogiochi, la società ha il dovere di intervenire dove il singolo non arriva.
Provo a rispondere per punti.

Citazione:
Ti faccio degli esempi per analogia. E' giusto che ci sia un limite di età all'acquisto di sigarette ed alcool (anche se poi nella realtà... ma vabbeh..)?
Sono certo che tu penserai che per te e la tua famiglia non servirebbe perchè tu spieghi ai tuoi figli e decidi cosa è giusto e sbagliato per loro.
Però tu non vedi i tuoi figli 24 ore su 24 x7 giorni a settimana e allo stesso tempo se tu decidi che tuo figlio a 14 (sempre se la tua decisione sia lecita) può fumare magari il padre dell'amico di tuo figlio non ha le stesse idee.
Non mi infastidisce il limite su sigarette e alcol, il perche' lo dico dopo. In astratto, e per seguirti, confermo che penso che il limite in teoria non servirebbe, o almeno che io come famiglia non mi "appoggio" al limite per le mie strategie educative sul consumo di alcol e fumo da parte dei miei figli. Io devo cercare di mettere i MIEI paletti, a volte saranno piu' severi di quelli di legge, a volte (in teoria) no. I miei figli hanno libertà e responsabilità proporzionale all'età, e scelgono come comportarsi quando non ci sono io a controllarli, se seguire le regole o meno. Se fumano di nascosto o bevono di nascosto, fottendosene dei "Limiti di casa", non sarà la legge che mi salva, è molto piu' facile aggirare questa che quelli.
Riguardo al padre dell'amico me ne frego. Mio figlio si comporta secondo le mie regole (vedici un condizionale, eh), suo figlio si comporta secondo le sue. Per mio figlio la giustificazione "ma gli altri lo fanno" non vale, per cui non mi curo se i figli altrui la usano in casa. Sarà compito dell'altro padre spiegare a suo figlio che anche se mio figlio fuma lui non lo deve fare.

Citazione:
Un principio simile viene fuori in quei casi in cui i genitori vegani convinti (ma magari neanche troppo esperti di alimentazione) decidono che i loro figli debbano essere vegani come loro e questi figli si ammalano. Lo stato (la società) può e/o deve intervenire?
E i figli mandati a rubare, a chiedere l'elemosina, a prostituirsi etc.....?
Ecco, lo dico qui perche' il limite su sigarette ed alcol non mi infastidisce. Perche' tu porti esempi "piu' facili", in cui esiste una specie di "comune sentire". E' pensiero diffuso che l'alcol, il fumo, la prostituzione minorile ecc... siano "un male". In questi casi è piu' semplice intervenire con una "censura". (sono in febbre da virgolette, perdonami).

A me la censura fa paura nei casi grigi. Tutti concordano che un ragazzo di 10 anni non deve fumare, non tutti concordano che un ragazzo di 17 non deve giocare a God of War. Se vuoi introdurre la censura, sono quelli i casi complicati: chi decide per tutti? Per me non c'e' soluzione, si sbaglia comunque, meglio lasciare la responsabilità di farlo (nei casi grigi) a chi ha responsabilità educative generali. E , quando ne ha facoltà legale, al singolo interessato.

Citazione:
Certe forme di censura poi non si limitano ai bambini, se la società decide che la pedofilia è una porcheria, uno anche se adulto non può commetterla, e mi pare giusto.
Insomma, riassumendo, come detto all'inizio, sono d'accordo con l'autogestione delle persone, ma la società in quanto tale ha il dovere di intervenire ove il singolo non riesce a prendere delle decisioni lucide e soprattutto che coinvolgono altri adulti o minori che siano
Sulla prima parte: non siamo piu' alla censura ma ai reati. Sono d'accordo. Ma o si ricade nel caso di prima (una condivisione di sentire) o la legge sarà sbagliata tanto quanto la censura (chesso' le leggi razziali).

Riassumendo, per me il punto fondamentale è che la censura è un atto arbitrario come un altro, che individua un limite. In certi casi è giusto e normale che ci sia, e anche "facile": sono i reati, i fatti gravi, le abitudini PALESEMENTE pericolose. Non appartengono a queste i videogiochi, e per tale motivo ritengo che i danni che si introducono "facendo passare il concetto che uno decide per me" siano potenzialmente e attualmente molto superiori ai benefici del caso, e quindi voto contro.
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"I shall tell you the truth as seen by a perfect cube.
It may not be the truth of your dimension, but it is mine."
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