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Vecchio 20-07-2009, 18.41.01   #1
Uno
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Predefinito Paradosso del gatto di Schrödinger

Citazione:
Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme con la seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegra, ma anche in modo parimenti verosimile nessuno; se ciò succede, allora il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato. La prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione Ψ dell’intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono stati puri, ma miscelati con uguale peso
Questo paradosso è enunciato da un fisico e tratta con termini fisici quello che accade in ogni momento.
A livello popolare l'indovinello (con il trucco): "pesa più mezzo pollo vivo o mezzo pollo morto?" ci si avvicina parecchio filosoficamente.

Cosa ci insegna questo paradosso?
Prima di tutto che ci sono delle circostanze, dei punti di vista etc.. in cui se ne può parlare, filosofeggiare etc quanto si vuole ma finchè non si tira fuori il gatto dalla scatola non si saprà se questo è vivo o morto.

Un'altra questione filosofica su cui potremmo discutere è che ammesso che il gatto muoia dopo dieci minuti, per noi è morto? No perchè per noi ha le stesse probabilità di essere vivo come di essere morto....

Ce ne sono altre, ma non vorrei affossare la discussione
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