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Vecchio 20-07-2009, 23.43.07   #3
stella
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Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
La discussione forse può quindi riguardare le differenze tra la realtà oggettiva e la nostra realtà soggettiva ed inoltre, ma forse si può trattare questo punto dopo altri interventi, il momento in cui andremo a verificare se il gatto è vivo o morto aprendo la scatola, sancisce e farà accadere comunque un risultato, quindi in questo caso l'osservazione non è un procedimento neutro ed esterno ma condizione comunque l'esperimento.
Non credo che nel caso del gatto l'osservazione condizioni l'esperimento, sempre che rispettiamo il periodo di un'ora prima di aprire la scatola, perchè comunque il gatto seguirà il suo destino, casomai l'osservazione del gatto serve a noi per uscire dall'indeterminazione sullo stato del gatto...
In quanto all'esperimento qualsiasi risultato troveremo aprendo la scatola potremo dire che è riuscito, visto che le probabilità di trovare il gatto o vivo o morto sono identiche.
Invece se apriamo la scatola prima dell'ora stabilita, faremo accadere il risultato, e quanto prima l'apriamo avremo più probabilità di trovare il gatto vivo....
Quindi il momento in cui facciamo l'osservazione condiziona l'esperimento, ma se rispettiamo il tempo esatto di un'ora la nostra osservazione non lo condiziona più.
Quindi penso che accanto all'osservazione e al caso, bisogna aggiungere il fattore tempo, più questo è breve più probabilità ho di condizionare il risultato.

Esperimenti come questo sono legati alla casualità di un evento e il trucco penso sia quello di sapere che troveremo il gatto o in una condizione o nell'altra quindi dovremmo essere già preparati ad entrambi i risultati previsti, diverso invece il caso che si verifica improvviso e inaspettato, ma qui penso di andare O.T. perciò mi fermo.
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