Discussione: Sogno O Realta' ?
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Vecchio 29-08-2010, 15.12.57   #25
Ray
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Sulle teorie, filosofiche e non...

se non reggono alle domande più immediate e generate dalla loro stessa formulazione vanno scartate eccome. Se invece reggono diventano o possono diventare sistemi e pian piano cercare altre domande. Reggere a una domanda può significare anche rispondere "non lo so", come fai tu sulla tecnica delle proiezione, perchè da adito a rispondere in seguito, non reggere invece significa arrivare, rispondendo, a negare qualche tesi o a mostrarne l'impossibilità, anche logica.

Citazione:
Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
L'unica cosa che posso pensare è invece prorpio che la coscienza proietti in sè stessa le immagini di sogno.
L'unica possibilità in questo caso è l'accettare più livelli di esistenza, anche solo della coscienza, ordinati gerarchicamente. Ad ogni proiezione il livello di esistenza del proiettato è maggiormente relativo del precedente.
Il sognatore iniziale fa un sogno, all'interno di esso tutti coloro che sono sognati e che vivono lo stesso sogno a loro volta possono sognare in una loro coscienza più limitata, anche se analoga a quella "intera" e non condividono con alcuno degli esseri di prima il loro sogno. A loro volta, gli esseri sognati da quest'ultimo potrebbero sognare sogni sempre più relativi e così via... come in un ologramma.

Se così non fosse, ossia il motivo per cui dico che è l'unica possibilità, avremmo una coscienza che si proietta in se stessa e la proiezione, a sua volta, si riproietterebbe in quella di prima (adesso io ti invito ad usare l'immaginazione e figurarti quanto ho descritto col limitato uso delle parole che mi è dato), il che è un assurdo. Non so se lo vedi (in caso comunque cercherò di spiegare meglio) ma questa potesi negherebbe la premessa, non esisterebbe nulla. La bolla di sapone di cui parlavo.

Quindi, più che tutto è uno, dovremmo iniziare col dire che tutto è collegato. Ovvero accettare il molteplice come relatività dell'esistenza, limitazione del tutto, dell'uno se vuoi. Dal punto di vista complessivo si, tutto è uno, ma questo lo hai potuto dire partendo dal limitato molteplice in cui esisti tu che pensi... e quindi ti è permesso esistere e pensare questa teoria pur in quella condizione di limitatezza che chiamiamo molteplice e non corri il rischio di una teoria che nega il teorizzante (che spero ammetterai essere un sofisma).

Concordo quindi che Tutto è Uno, ma ammetto il molteplice, anzi esso è necessario. E' una condizione gerarchicamente inferiore all'uno, se vuoi risultato di proiezioni, ma assolutamente esistente, seppure in un grado maggiore di relatività (si potrebbe dire meno reale... ma qualcosa può essere meno reale pur esistendo benissimo).

Insomma, il succo è che si arriva al tutto è uno anche senza negare che ci siamo.


Se ci pensi, adesso il parallelo col sogno regge meglio (anche se c'è ancora da aggiustare).
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