Discussione: L'ingiustizia.
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Vecchio 05-08-2009, 06.56.22   #1
logos
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Predefinito L'ingiustizia.

Cari amici di Ermopoli, vorrei condividere con voi un senso di amarezza che a volte mi prende quasi alla gola. L'amarezza mi deriva dal fatto che nonostante m'impegni con cieco entusiasmo nel lavoro, in realtà il mio sia un girare a vuoto o addirittura un eterno ritorno nel girone degli sfruttati (e purtroppo in questo girone ho molta compagnia).
Sarò meno astratta.
All'inizio di quest'anno ho perso il lavoro e questo non è accaduto per mia negligenza ma perchè il mio titolare senza battere ciglio ha pensato che il settore in cui operavo dovesse chiudere i battenti. Così io, la persona con cui convivo, ed un'altra decina di colleghi, ci siamo trovati di punta in bianco in "mezzo alla via". Bè, il mio signor titolare non si è neanche degnato di farci una telefonata, non so... neanche di darci delle spiegazioni. Inoltre, nessuno di noi aveva una forma di "paracadute", ammortizzatore.... non posso scendere nei dettagli scusate.
A stretto giro, dopo la perdita del lavoro, ho attraversato varie esperienze. Sotto Pasqua ci hanno tagliato la luce, e per mesi abbiamo mangiato prevalentemente pasta e patate
in quanto cibi economici. Ma, tutte queste difficoltà, non mi hanno piegata. Ho cercato di reagire riciclandomi in un altro lavoro. Bene, ho profuso le mie migliori energie (soprattutto fisiche) in questa nuova attività. Camminavo per ore ed ore, ed ero felice di questa fatica perchè per quanto questo nuovo lavoro fosse considerato "umile", lo amavo, lo rispettavo. Bene, dopo due mesi ho ricevuto come paga duecentotrenta euro. Stendo un velo pietoso.
Attualmente sto sempre all'interno della cornice del precariato. Sottopagata....sfruttata....etc.

C'è qualcosa però che fa da contraltare a tutto questo. Ogni giorno mi alzo con l'incrollabile fede di fare qualcosa di buono nel mio piccolo. Quando durante le mie ore di lavoro, qualcuno mi chiede delle ulteriori spiegazioni (spesso sono gli anziani a domandare, a chiedermi "aiuto" in un certo senso) sorrido sempre e non è mai un sorriso di circostanza. Ieri, una vecchietta, mi ha chiesto "Perchè non viene sempre lei signorina?". Bene, questo mi ripaga in parte delle ingiustizie subite.
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