Discussione: L'ingiustizia.
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Vecchio 05-08-2009, 23.02.53   #4
logos
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Purtroppo il lavoro gira come gira oggi, prima c'erano i servi della gleba, i cortigiani, i signorotti etc...
Oggi ci sono i precari, i dipendenti stabili insieme ai piccoli imprenditori/professionisti e poi via via verso l'alto.
Forse l'unica differenza è la speranza. Se nascevi servo del gleba nel medioevo solo un miracolo poteva toglierti da quella situazione, se non sei figlio di X oggi il miracolo potrebbe bastare più piccolino, almeno c'è questa speranza, speranza che nessuno può togliere, ma che nessuno dovrebbe togliersi da se.
Diretto... ma ti vedi in un futuro più o meno vicino (meglio vicino) decentemente sistemata con l'occupazione? Intendo, ci credi almeno un pò?

Dopo la parte "pratica" voglio dire che è buona cosa che riesci a trovare comunque il buono e ad apprezzare le piccole cose di un lavoro che adesso fai e che non è il tuo ideale. E' buona cosa che le persone percepiscano questo in te, abbiamo bisogno di specchi anche nel bene per apprezzarci, non solo nel negativo per vedere cosa non va in noi.
Inoltre permettimi di dire che forse la recente esperienza che ci hai narrato (Pasqua etc..) per quanto non augurabile a nessuno, in qualche maniera ti ha cambiato, migliorata un pò.... cerca di tenerla in te, come un dono inizialmente non gradito, ma da sfaccettature nascoste, sfaccettature che non hai ancora scoperto integralmente. Rimanere concentrata su questo ti permetterebbe di non dover ricevere altri doni uguali.

Se sono entrato troppo sul personale, in maniera non gradita, per favore non dar peso a ciò che ho scritto
Ciao Uno, ed invece, tutto ciò che hai scritto l'ho gradito molto. Ognuno di noi ha un proprio modo di essere, una propria "weltanschauung", un proprio modo di esprimersi.
Essere diretti, come lo sei tu, lo considero un raro pregio, perchè mi sembra che dietro ci sia un desiderio di costruire, di confrontarsi.

Bè, il mio futuro almeno quello prossimo lo vedo incerto, irto di difficoltà, nebuloso. Però non dò troppo spazio a questi pensieri a tinte fosche; non ci sguazzo dentro in poche parole. Non serve a niente pensare in nero.
No, alla fine, non so bene come, non so quando, (ma io l'impegno nella ricerca ce lo metto tutto mannaggia...), ce la farò a sistemarmi nel lavoro. Non ho perso la speranza, nè ho intenzione di perderla, di farmi sopraffare, non ho intenzione di soccombere.

Vedi, non riesco bene a comprendere le sfaccettature di questo dono. Forse perchè mi viene difficile considerarlo un dono anche se non escludo a priori la possibilità che esso tale sia. Comunque, si sono cambiata, forse sarebbe meglio dire che ho dovuto fare leva su risorse interiori che prima non riuscivo bene a vedere.
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