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Vecchio 19-05-2008, 20.34.15   #11
Ray
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Beh, non mi aspettavo tanta grazia .

In effetti quel che scrivete conferma che alla fin fine siamo consapevoli di un certo numero di piccoli difetti che abbiamo... anche se tentennerei a chiamarli tutti difetti (qualcuno di sicuro ma distinguerei)... quel che li accomuna è che sono caratteristiche comportamentali automatiche, spesso difficilissime da eliminare (quindi ben radicate), e spesso di cui siamo del tutto inconsapevoli della reale portata (per esempio la frequenza), come energe benissimo dall'esperienza di Era che forse è la migliore per quello che stiamo esplorando, dato che è stata una scoperta.

Bene, e adesso?

Adesso secondo me la strada si divide in due: da una parte dobbiamo cercare di vedere quel che ancora non sappiamo (noto ad esempio che tutti parlano di cose che fanno, ma pochi di come le fanno)... e dall'altra dobbiamo cercare di farci qualcosa di queste cose che osserviamo, dato che mi sembra che tutti condividano la mia difficoltà ad interpretare queste caratteristiche.

A questo punto, nel tentativo di studiare più in profondità la cosa osservata, farei quanto segue, sempre a livello osservativo. Come prima cosa cercherei di osservare il grado di indulgenza che abbiamo verso noi stessi nei confronti di quella cosa (lo specchietto di Cassi, per esempio, lo credo un grado alto di indulgenza, dato che non è stato spostato) e poi farei dei piccoli esperimenti di dieta... non parlo di repressione, se non si conosce e si toglie si rischia di spostare, ma se si toglie per un po' può capitare di vedere dove batte.

Poi si possono provare interpretazioni di tipo analogico, un po' "psicologiche", ma anche l'analogia meccanica di funzionamento, a mio avviso, può dir molto di come funzioniamo sottilmente.
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