Discussione: Partner ideale
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Vecchio 20-05-2008, 16.22.18   #82
jezebelius
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
E sempre difficile prendere la strada nuova perchè non si sa quel che si trova, poi se sono anni che percorri la vecchia e sai come funziona, ne conosci i viottoli, beh la strada nuova fa proprio paura soprattutto perchè potresti non incontrare nessuno o peggio potresti incontrare personaggi brutti e loschi. Però se la strada vecchia non ti dona più l'emozione ma la giudichi e la consideri ormai terra conosciuta e a volte morta... una terra che ti da la consolazione di non dover muovere nemmeno un muscolo di più, la nuova è il rinnovamento. Al contrario se la vecchia invece ti smuove, ti travolge, ti rinnova, ti parla ancora nell'animo allora ci sono ancora strade da percorrere. Questo lo sai tu ma lo sai solo se davvero vuoi anora percorrerla. Non c'è nessun male a cambiare.
L'esistenza e la sopravvivenza della vecchia strada non dipende dal fatto che noi la percorriamo o meno. Esisterà comunque per altri o per se stessa. Noi siamo capaci di accettare questo? Che non sapremo più nulla di quella strada e chi la percorre? Cosa ci tiene legati a quella se non il controllare perfettamente quelle vie.. oppure il consocerle e l'abitudine a non preoccuparsi. Ma questa abitudine e controllo con il tempo logora e pian pianino ogni tanto a momenti alterni arriva il fantisticare su una strada nuova ed avventurosa ed alternativa.... ma le catene sono sulla vecchia e a quel bivio non ci passa mai tanto che stanno costruendo un muro proprio li.

Scusa Jez se ho parlato in metafora, ho parlato anche un pò di me.. se può esserti utile...


Io credo, spero di non scemenze e attendo correzioni se dovesse essere differente, che un rapporto si basi, si fondi, su una serie di presupposti come la fiducia, il rispetto etc.
Questi presupposti, col passare del tempo, si possono riuscire a definire fino ad arrivare a qualcosa di maturo.
Ora se per esempio manca la fiducia - e può mancare per varie ragioni come ad esempio io Tizio non avendo fiducia in me stesso non l'ho neanche nell'altro o viceversa l'altro con " me " - manca allo stesso tempo uno dei presupposti; come anche quando manca il rispetto, alle volte diretta conseguenza del primo.

Per farla breve se non ho fiducia nel partner, ed uno dei motivi presumo che quello che ho detto lo sia, aumentando, anche, allo stesso tempo il principio che Uno ha detto in precedenza, ossia:
Aspettattive su ciò che si vuole ricevere e limiti su ciò che si è disposti a dare.
qualcosa credo che, allora veramente, non va.

Non dico che non sia risolvibile ma che questo comunque condiziona sia il modo di stare in coppia e quindi il rapporto e sia il modo, anche, di relazionarsi col mondo. Siccome questo secondo aspetto ci interessa poco, il primo è quello che attrae l'attenzione. Allora, in definitiva, posto che esiste questo squilibrio che fa fatica ad esser visto ma soprattutto compreso - nella coppia ma soprattutto per chi forse nè è anche portatore sano - come si fa ad andare avanti?

Il risultato di questa cosa, potrebbe essere, che Tizio/a c'è - bisogna vedere sia in che misura ma anche se c'è sempre ma diciamo, in fin dei conti, che è presente non solo fisicamente - mentre Caia/o latita e quest'ultima/o, oltre ad aspettarsi la presenza di Tizio/a, comunque possiede quel limite che gli/le impedisce di fare un passo verso l'altro/a.

A questo punto, pensavo, si prende atto di questa cosa ma fino a che punto si può arrivare/continuare?
Nella speranza che si verifichi qualche cambiamento? E se quello che " applica " il Principio che diceva Uno, non vedendolo non è disposto a cambiare/modificare il suo atteggiamento o fa fatica, addirittura a capirlo?
Se c'è una metamorfosi da affrontare non la si può fare a senso unico - nel senso uno la fa e l'altro no o manco se ne acorge - che ne pensate?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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