Discussione: La Relativita'
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Vecchio 11-12-2010, 00.34.30   #11
dafne
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Questa sera ho chiacchierato con papà, bon, lui ha chiacchierato io ho tentato di ascoltare , comunque sia tra i vari discorsi questo che riporto perchè mi ha fatto pensare (spero non a torto) a questa discussione.

Mio padre mi chiede che cos'è la distanza che c'è tra due punti. Ci penso un pò sù e alla fine gli dico lo spazio tra i due. Mi dice "il segmento che c'è tra i due punti?" e io gli dico giuliva (proprio come l'oca ) si.
E lui "NO"
Mi dice "se ti chiedo la distanza tra qui e New York, che cos'è?" e gli dico che non lo sò, dipende da come mi muovo. E lui "ecco, dipende dal punto di vista, dall'ambito o piano che prendi come riferimento. Potresti andarci in linea d'aria o girare per Pechino a piedi.."
Bon la cosa era partita dalla non dimostrbilità del teorema che da un punto passino o non passino delle rette parallele (diceva che dipende da come guardi il punto, o qualcosa del genere mi son persa alle fette di arancia...) e poi toccando la questione del tempo, ma al di là di questo m'è venuto in mente proprio la parola relatività pensando ai vari ambiti che posso prendere a riferimento, gli ambiti a cui mi rapporto.

Per passare al dolore per la perdita potremmo dire che su un piano personale quella persona aveva magari più punti di contatto con noi,e anche quindi che forse era in contatto con un numero maggiore di ambiti in cui vivevamo (casa, scuola, corsa in giardino ecc) e quindi il dolore per la sua perdita non è più solo relazionabile con un tempo X in uno spazio X (la pausa caffè al lavoro ad esempio) ma con una serie di punti che aumentano la nostra percezione di perdita, di vuoto da colmare nei vari punti.

Fà strano pensare alla propria vita come a una serie di piani diversi che convivono in uno stesso sistema. Però non mi sembra proprio una dafnata delle mie
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