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Vecchio 29-03-2009, 18.45.41   #2
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Per qualcuno è assodato che ciò che pensiamo ci attira delle situazioni.
Per altri (pensiero positivo) pensar bene attira belle situazioni
etc etc...

Io specificherei meglio, direi: "sei quello che pensi" (allo stesso modo che sei quello che mangi etc..) quindi in base a quello che sei il mondo intorno a te sarà in un certo modo, se non altro per quella piccolissima parte che dipende da te o su cui hai una qualche anche minima influenza.

Apparentemente le cose sembrano uguali, eppure c'è un abisso, io posso anche ripetermi tutte le sere una filastrocca tipo "sono bello" ma dubito che diventerò bello se non lo sono, al contrario se penso cose belle in maniera più o meno spontanea, se anche penso (non a parole) di esser bello, senza vanità, senza attaccamento etc.. posso poi agire in modo da essere veramente bello a dispetto del corpo.
Però se io inizio a pensare in questo modo poi una serie do cose cambieranno, potrei mettermi a fare ginnastica ma anche no e semplicemente camminare di più o ancor più semplicemente digerire meglio ciò che mangio, cose che io non assocerei mai al mio esser diventato bello (o più bello), insomma i fatti seguono (o precedono) qualcosa che cambia anche quando non sono percepibili, cosa diversa da quanto affermano, per esempio, nel pensiero positivo dove tutto cadrebbe come grazia...

Il pensiero deve essere forte per dare risultati, una filastrocca recitata a memoria nella migliore delle ipotesi può aiutare a rafforzare il pensiero, ma non produrrà molti altri risultati ed è anche un bene perchè se lo facesse e/o in quei rari casi che lo fa mette in moto dei meccanismi di compensazione di cui non abbiamo il minimo controllo e non essendo naturali come quelli dell'esempio che facevo possono portare solo dolore.

Mi fermo ma l'argomento come immaginerete è molto lungo e complesso
Ho notato che piu' di una volta hai dato gran rilievo al pensiero, alla razionalita che non bisogna mai abbandonare anzi va usata ancor di piu' piu' sei coinvolto emotivamente.
Ricordo che hai detto tipo '' provare emozioni non significa che si possa escludere l'uso della ragione anzi''.
Potremmo approfondire come conciliare questo con altri modi di comprendere come l'intuizione intellettuale o come lo stato di '' non mente '' o come l'arresto dei pensieri che ottieni col ricordare se stessi di Gurdjeff ?
O come la comprensione piu' profonda che si ha attraverso le emozioni piuttosto che non con la logica piu' precisa ma piu' lenta e circoscritta quanto all'oggetto su cui si applica?

Il pensiero forte altro non e' che una profonda consapevolezza su aspetti rilevanti ma come ci arrivi al pensiero forte?
E' un mix di tutto quanto ho detto sopra .
Mi sfugge qualcosa o sbaglio qualcosa.
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