E vabbè...non sono molto originale.
Però a ben guardare il titolo c'è tutto.
Da una notizia un po passata in sordina ma non del tutto è bene, secondo me, che si sappia di questa...iniziativa che se portata a termine potrebbe avere qualche vantaggio ( dipende dal punto di vista però ).
Il fatto è che prima dellle vacanze di Natale, alcuni parlamentari ( due per l'esattezza di entrambi gli schieramenti ) si son fatti promotori di una raccolta fondi all'interno del Parlamento.
Insomma " copiando" una consuetudine deii dipendenti di questo che ogni anno organizzano una colletta, devolvendo una giornata del loro stipendio ad iniziative benefiche, i due promotori, inviando una lettera ad ogni deputato, han creduto bene di fare la stessa cosa avendo però, come obiettivo una finalità: raggiungere una somma da devolvere in toto ai parenti delle vittime della Thyssen di Torino, per la morte dei propri cari a seguito dell'incendio divampato nei locali di questa " azienda ".
Ebbene lodevole come azione che mostra un non so che di solidale, anche se su questa cosa ci sarebbe da dire un po ma passiamo ad altro.
In conclusione dato che la missiva " chiedeva " un obolo di qualsiasi entità, mi sa che la richiesta è stata presa - scusate il gioco di parole - alla lettera.
Eh...si, perchè in quel lasso di tempo, direi più o meno breve, il Parlamento, o meglio i deputati di questo, hanno " offerto " la modica cifra di 1.300 €! Dopo proteste all'interno della " sala del potere " si è arrivati a toccare i 6.000 €.
Ad oggi, dopo più o meno una ventina di giorni ed insistenze varie si è toccata quota 12.500 € ( che per intenderci è meno di una retribuzione di un Parlamentare ).
I due promotori dell'iniziativa continuano a minacciare che se non si raggiungerà una cifra abbastanza considerevole, renderanno pubblici i nomi. Questo, più o meno, per linee generali.
Perchè in gogna?
Beh..per primo mi pare che questa colletta si possa considerare, al di la dello spirito di solidarietà, come una " scusa " o quanto meno mezzo per riallacciare un rapporto tra la politica ( e quindi chi siede in Parlamento ) troppe volte e per troppo tempo assente ed il cittadino, cercando il primo di scendere al livello del secondo dimostrando di essere partecipe o addirittura empatico a ciò che accade intorno e nel paese. Ma qualcuno però, potrebbe pure dirmi che c'è altro che non riesco a vedere anche di lodevole e quindi forse, aggiungo, la mia considerazione è un abbaglio. Ma tant'è, mia opinione personale, la circostanza del " A Natale siamo tutti più buoni " mi sa di slogan pubblicitario, soprattutto di questi tempi!
In seconda istanza, la solidarietà non si compra come non si compra l'esenzione da una responsabilità che, se pure indirettamente, tocca chi " SIEDE " in Parlamento.
E' vero non è e non era, mi pare, obbligatorio offrire ( diciamo così ) un minimo; ognuno poteva dare quello che riteneva secondo il suo punto di vista, più giusto. Ma a ben guardare, però gia l'iniziativa organizzata non ha avuto alcunchè di originale, tant'è che è stata copiata ma la richiesta - se vogliamo chiamarla così - andava, credo, al di la di una " povera " solidarietà e quindi se pure rivestita del fascino natalizio, magico per certi versi, poteva svilupparsi, volendo, in qualcosa di positivo o prendere una buona piega per il futuro.
E' vero, gli atteggiamenti marcati " buonismo" fanno più male che bene ma in questo caso, quindi ulteriore elemento per la gogna, si è dimostrata, con netta evidenza e non ci voleva il mago per affermarlo, che la dimensione politica, al di la dei soldi, è lontana anni luce dalla realtà del paese e da ciò che a questo è connesso, compreso il problema " lavoro".
E' anche vera, però, la frase " ognuno guardi al suo orticello "!
Ma se il mio orticello è condizionato da quello in cui i coltivatori diretti del parlamento ( non ) agiscono, che faccio?
Esiste o no una interdipendenza tra il mio e quello di Pincopallino che ha un poltrona a Roma?
