Discussione: Paura di essere felici
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Vecchio 04-06-2011, 14.05.54   #38
Telemaco
Ristruttura la casa
 
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ammesso che le cose stiano come dici tu, cioè che la mia mente non conosce il concetto, io comunque uso tutti i concetti che ogni mente può conoscere (concetti oggettivi) mentre tu ti limiti a negarli riconducendo il tutto a ciò che tu hai deciso essere giusto, vero, reale.
Tutti usiamo concetti che già conosciamo e a questi riconduciamo tutto.
Il vero limite è restare vincolati a questa presunta oggettività, che in realtà è una soggettività fondata sul "proprio" conosciuto.
Io non nego niente, semmai aggiungo....
Non ho mai affermato che ciò che esprimo sia la "verità", ma esprimo un'opinione andando, con l'immaginazione, oltre a ciò che tu ritieni oggettivo.
Ciò che ho descritto sulla meta spirituale l'ho lasciata volutamente indefinita proprio perchè descrivendola in modo oggettivo avrei potuto usare solo concetti soggettivi...e la verità non è mai soggettiva

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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ok, non importa poi molto ai fini del discorso ma se vuoi puoi vedere che stai facendo proprio quello che sopra denunci, ti accontenti di un pensiero viziato culturalmente e socialmente.
Cosa è accontentarsi ? Ho fatto un'osservazione su come mi appare il pensiero dell'umanità di cui anch'io faccio parte...
Non esiste un pensiero, mio, tuo o di chichessia...
Per me non esiste una distinzione tra pensatore e pensato , per questo parliamo parliamo , ma non concludiamo mai niente....
E ci facciamo le stesse domande di 10.000 anni fa....

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Quello che dice Telemaco seppur valido in molti casi, cioè dopo aver già fatto determinate esperienze, non spiega perchè capita chi non si lascia andare alla felicità in casi che non ha mai sperimentato, dove non sa neanche che andrebbe verso la felicità se non si frenasse.
Ma chi è che non si lascia mai andare alla felicità ?
Come possiamo dirlo ?
Noi proiettiamo solo le nostre esperienze, il nostro vissuto, il nostro passato.
Giudichiamo dal nostro interno... ciò che appare all'esterno... che riguarda l'interno altrui...
Tutti hanno provato e provano momenti di felicità, fa parte della natura umana.
L'unica paura è quella di soffrire dopo che passa la felicità...
Così molti preferiscono vivere nell'appiattimento generale, piuttosto che salire per poi dover scendere.
Aspettando magari di incassare la felicità eterna in un'altra vita...
Non è la paura di salire che ci blocca , ma quella di scendere...e noi sappiamo sulla nostra pelle che non esiste la continuità...

Aggiungo che ognuno fa le sue scelte in base a ciò che è ...ed è credere di poter cambiare ciò che si è il vero problema umano che porta all'insoddisfazione.
Non possiamo più fare a meno di pensarlo...è quello che ci hanno sempre promesso con lauta ricompensa finale di un percorso che si chiama ..evoluzione.
Mah !

ma questa non è verità..è solo una mia opinione....
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