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Vecchio 14-04-2009, 00.52.04   #8
filoumenanike
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Apparentemente non abbiamo alcuna prova dell'esistenza di alcunchè al di fuori della nostra percezione. Non solo... anche l'oggetto da noi percepito non ci da alcuna garanzia di realtà al di fuori del nostro soggettivo.

Mettiamola dal punto di vista della percezione. Possiamo immaginare l'incontro di due processi: le impressioni che arrivano dall'oggetto (che possiamo anche immaginarci oggettive) e il filtro della nostra percezione, che è soggettivo per forza, dato che ognuno ha delle sue proprie peculiarità ed è distinguibile da tutti gli altri.
La rappresentazione di questo oggetto, nella mente, va considerato quindi il risultato di entrambi (ben che vada) ed è quindi soggettiva... ossia parzialmente discosta dall'oggettività.
Secondo me la realtà per noi esiste così come noi la percepiamo, ognuno osservando ciò che appare o che sentiamo lo metabolizza e rielabora secondo la sua particolare persona, io posso vedere arancione ciò che altri lo possono vedere rosso!

La realtà diventa oggettiva, secondo i nostri criteri, quando un certo numero di persone la definisce allo stesso modo, è quasi un tacito accordo per poter in qualche maniera comunicare e parlare di un qualcosa che sta al di fuori di noi.

Anche la descrizione dei nostri malesseri, che poi i medici accomunano sotto la voce generica di sintomi, varia a seconda della sensibilità individuale, ho sentito descrivere una colica renale come fitte uguali al parto, come una lama di coltello che ci penetra, come la sensazione di spezzarsi in due etc.

Anche la definizione di emozioni piacevoli sfocia in esternazioni molto diverse, alcuni possono banalizzare emozioni che spingono, invece, altri a scrivere liriche bellissime!

L'umanità ha cercato di uniformare, sotto comuni denominatori, questa ridda di sensazioni, di conoscenze, di percezioni di tutto quanto chiamiamo reale, proprio per razionalizzare al massimo i fatti, per poterli studiare scientificamente.

Azzardo un'altra idea, se penso alla geometria...la vedo come un'astrazione dei nostri pensieri, della nostra logica, non sono certa che nella "realtà" esista il cubo perfetto, l'esaedro perfetto, la retta, la semiretta...mi fermo altrimenti finisco di perdermi!
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