Visualizza messaggio singolo
Vecchio 08-10-2008, 12.47.02   #10
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Così, ruba altra energia, sfruttando il buco/depressione della paura per la mancata soddisfazione in modo che esso risucchi l'energia rubata extra nella direzione della voglia di caffè e, grazie a questo, mi fa vedere le cose nel seguente modo: La mancanza dello zucchero, lungi dal rappresentare la sconfitta, la perdita dell'investimento e avere per unica conseguenza una frustrazione, è invece un problema, un ostacolo che si frappone fra me e il mio obiettivo. E' sufficiente un maggior investimento di energie e questo obiettivo sarà raggiunto ed è bene mettere ulteriori energie, se necessarie, per raggiungere un obiettivo prefisso.
Perchè la mancata soddisfazione genera paura e quel buco in cui va a finire l'energia necessaria a toglierci quella soddisfazione ?

In me la frustrazione di un desiderio non soddisfatto più che paura provoca depressione, quindi se investo più energia del previsto a soddisfare il desiderio quell'energia è spesa bene.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
L'inganno è sottile. Perchè mi permette di non vivere la frustrazione.
La frustrazione la vivi comunque non avendo potuto soddisfare il primo desiderio e tutto il lavorio che viene dopo lo vedo come reazione alla situazione frustrante.
Nel caso dello zucchero mancante mi sarebbe passata la voglia del caffè, visto che comunque la prima istanza era quello di farselo in casa.
Mi sarei ripromessa di comprare lo zucchero appena andavo al supermercato, certo se la cosa è urgente (tipo il primo caffè alle 6 di mattina fatto con la moka)
se non ho lo zucchero in casa debbo rinunciare e rimandare a più tardi per prendero al bar o al distributore di caffè...

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Come si evince un inizio di soluzione sta nel non fuggire dal sentire la frustrazione. Ma non è tutto qui, per nulla. Anche perchè il mio obiettivo è di diventare padrone di quella zona adesso posseduta dal demone. E di integrare lui... o almeno la parte di lui che fa parte di me... la faccia, il lato a me rivolto.
E per questo obiettivo accettare la frustrazione non basta. In lina teorica dovrei diventare più svelto di lui, in modo da impedirgli di rubare, ma questo allo stato attuale non è possibile. Quando lo sarò (se mai accadrà) sarà anche perchè lo avrò integrato e non viceversa (opinione questa sulla quale non sono ancora del tutto sicuro... benvenute le opinioni).
Quindi vanno rifatti gli accordi tra me e lui.. adesso siamo complici sul fuggire la frustrazione e godere le soddisfazioni, ma ad un prezzo troppo alto per me. Lui prende il suo e mi ruba cinque volte tanto dietro. Non va bene. Sono disponibile a dargli il suo coscientemente... integrarlo mi conviene, ha delle capacità utili (almeno credo), per non dire che non posso eliminarlo. Ad una parte un po' bellicosa di me viene da dire che intendo andare da lui a trattare la sua resa. Onesta però. Ma su questa parte devo ancora lavorare alquanto, quindi è possibile che quanto ho detto verrà poi da me smentito del tutto.

PS: se non si capisce la risposta - e vi interessa - chiedete pure, spiegare mi è utile.
Integrare la parte di noi che vuole a tutti i costi soddisfazione dipende dal fatto che questa cosa può essere utile a sentirci vivi, perchè se vince la frustrazione e si rinuncia, poi questa si ripercuoterà in altri modi, quindi io non la trovo negativa anche se si può prevenire il desiderio controllando le scorte di cucina in modo da non restare senza qualcosa inaspettatamente...

Più energia si spende nell'ottenerla più grande è la soddisfazione, però il gusto del caffè è sempre quello anche se al bar è più buono, ma l'energia spesa in più si compensa con la maggior soddisfazione di aver "vinto" si fa per dire sui fattori che ci impedivano la soddisfazione, non avremmo dovuto dargli corda dal momento della constatazione che in casa non si poteva berlo zuccherato, perchè una volta data corda è sempre più difficile rinunciare, è una sfida tra noi e i fattori che impediscono la nostra soddisfazione.
stella non è connesso