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Vecchio 08-10-2008, 17.03.03   #11
Ray
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Prima di iniziare a rispondere vorrei precisare che questo tread, aperto appunto nella sezione esperienze, è frutto della mia personale osservazione su me stesso... osservazione in progress, e che ha la funzione egoistica di aiutarmi ad organizzare e capire quanto osservo.
Il fatto che condivida il tutto con voi non significa che io intenda che quel che vale per me deve per forza valere per tutti. Tra l'altro non lo credo. Se qualche aspetto lo ritengo comune in qualche modo in linea di massima li dico (come ho fatto). Ma parlo di me.

Quindi non intendo in alcun modo dire a chicchessia che lui funziona così o colì... così come trovo un po' buffo (in senso buono) che mi si dica che io non funziono come dico ma in altro modo.
Con questo non intendo che sono certo di percepire correttamente tutto di me, anzi se rilevate delle contraddizioni in quel che dico e me le fate notare mi fate un favore. Anche le domande mi sono utili. Chiaramente nn è un obbligo... chi ha voglia lo fa.

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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Perchè la mancata soddisfazione genera paura e quel buco in cui va a finire l'energia necessaria a toglierci quella soddisfazione ?

In me la frustrazione di un desiderio non soddisfatto più che paura provoca depressione, quindi se investo più energia del previsto a soddisfare il desiderio quell'energia è spesa bene.
La mancata soddisfazione mi genera paura della frustrazione (e la sofferenza che ne deriva). Ma questo avviene prima di provare frustrazione e dopo essermi reso conto che non c'è zucchero.
A me non provoca depressione quindi non saprei, anche se ritengo la depressione una conseguenza susseguente della paura, in ogni caso personalmente non concordo col tuo concetto di "spesa bene"... oppure è la previsione sbagliata, ma siamo sempre li.



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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
La frustrazione la vivi comunque non avendo potuto soddisfare il primo desiderio e tutto il lavorio che viene dopo lo vedo come reazione alla situazione frustrante.
Nel caso dello zucchero mancante mi sarebbe passata la voglia del caffè, visto che comunque la prima istanza era quello di farselo in casa.
Mi sarei ripromessa di comprare lo zucchero appena andavo al supermercato, certo se la cosa è urgente (tipo il primo caffè alle 6 di mattina fatto con la moka)
se non ho lo zucchero in casa debbo rinunciare e rimandare a più tardi per prendero al bar o al distributore di caffè...
Scusa, ma ti devo contraddire. La frustrazione non la vivo comunque. Possiamo perderci in cosa intendiamo per "viverla", ma ha poco senso.
Il meccanismo che ho descritto (e che non pretendo sia presente anche in te) serve proprio ad evitare la frustrazione, tra le altre cose. Se vivessi la frustrazione, anzi quando vivo la frustrazione (non la evito mica sempre, solo quando il coccodrillino la sotto me la ficca) alla fine del vissuto ritornerei nella situazione di partenza, ovvero alla valutazione se un investimento maggiore sia o meno opportuno. Avrei quella lucidità che il meccanismo mi impedisce e discernerei gli investimenti invece di metterci qualsiasi somma sia necessaria per procurarmi quella e proprio quella soddisfazione.


Sull'integrazione del demone avevo detto che sarei tornato. Lo voglio integrare non perchè sia positivo o negativo, non sono in grado e non mi interessa stabilire ciò, ma perchè mi serve. Questi demoni sotterranei sono canali, sono tubi infilati nel terreno con i quali succhiamo su petrolio... noi siamo la raffineria, anche se funzioniamo male. In pratica, per chi ha visto matrix, sono i collegamenti robotici al sistema, gli innesti. Comunque anche questa è una visione parziale della cosa e deriva da ciò che mi sembra al momento...
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