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Vecchio 26-10-2011, 09.17.14   #8
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Potresti usare le analogie o fare dei paralleli tipo il cielo o lo spazio dentro di te cosa sono e di conseguenza potresti dare un'identità all'uomo che esplora quello spazio come lo hai definito tu.
L'astronauta è in una condizione estrema nella quale non può far altro che dedicarsi allo scopo del viaggio. Sospeso nello spazio quasi vuoto, in quella atmosfera lunare, egli è concentrato al massimo nella sua esplorazione mentre è totalmente dipendente da strumenti artificiali, come tuta depressurizzata, cibo in pillole, e monitorato da chi sta nella sicura terra. La distanza alla quale si trova a pensarla potrebbe fare impazzire. Eppure nel mio sogno questo fortunato sfortunato uomo è relegato in poco spazio chiuso, è inattivo e rammaricato come un leone in gabbia.
Ancora acqua mi pare!
Avevo dieci anni quella notte quando mia nonna mi svegliò per farmelo vedere in tv in diretta dalla luna mentre vi metteva piede, così dicono, sulla luna, il povero astronauta. Povero o ricco? Fortunato o folle? questo è il dilemma.
Citazione:
....spesso mi pare di notare dei paragoni tra te e altri come se ti giudicassi in funzione di loro.
E' possibile che una parte di me si senta fuori posto, anzi è sicuro.
Le percezioni che altri hanno dal di fuori sono spesso più obiettive e sono fonti che non mi lasciano indifferenti anche se non mi dovessero essere chiari.
Mio fratello non mi giudica di sicuro, ma sono io che mi reputo non valida rispetto al suo operato preciso e diligente. La cosa strana è che con lui nella vita ci incontriamo solo per momenti di buona condivisione familiare. Anche se a pensarci bene... ultimamente ho avuto bisogno del suo appoggio nell'ospedale in cui lavora, per curare mio figlio, e gli ho procurato imbarazzo per via del sidappunto che ha mostrato il padre di mio figlio criticando duramente le cure che i colleghi somministravano al ragazzo. Ho dovuto mediare, spegare che si tratta di punti di vista divergenti, ma che restava il fatto che le attenzioni verso il figlio erano altrettanto alte.
Devo ricollegare il tutto con l'astronauta che potrebbe essere mio figlio, ragazzo avventuroso, desideroso di esplorare, che vive male la costrizione alimentare e la paura di stare ancora male, perchè è stato privato dei calcoli, ma ha ancora una colecisti che tende a riformarli. Anche io vivo male la cosa. Oppure potrei trovare il corrispettivo di lui in me. Il ricordo dell'astronauta ha lasciato dentro di me dentro di me una traccia indelebile, infatti sbuca fuori.
Grazie Griselda, io temto a rinunciare coi sogni.
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"Le cose non sono sempre come sembrano...
Le cose sono esattamente come sembrano!"
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