Discussione: Kali
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Vecchio 02-10-2005, 14.35.08   #3
Smashan
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Predefinito Riferimento: Kali

Con piacere Collè.

Ora, l'immagine che abbiamo noi occiedentali della Devi Kali è abbastanza distorta dalla nostra incapacità di comprendere un qualcosa che non è nè male nè bene, nè entrambi, bensì oltre essi.
Noi siamo abituati a dividere Male e Bene, ad avere un Dio e un Diavolo, il Cristo e l'Anticristo come figure separate e in lotta fra loro. Nella visione Indù capite bene che la differenza è sostanziale. Una stessa Divinità è Universale, e risiede al di là della Comprensione, alle porte della quale il Male e il Bene sono gli elementi di un dualismo che complementariamente derivano dall'Unità, in qualità di emanazioni.
Il misticismo della Cabala ebraica e alcuni elementi dello Gnosticismo originale e dei Pitagorici sono le uniche basi che in Occidente abbiamo per avvicinarci ad una visione del genere.

Dunque, tornando a Ma Kali, essa si presenta a noi in forma terrificante, poichè è la divoratrice del Tempo (il suo nome deriva dal termine sanscrito Kala, che significa tempo), ed è Signora della Morte (Mahakala), una forma di Shiva.
"Occhi minacciosi, lingua sporgente e quattro braccia. Nella mano sinistra alzata impugna una spada insanguinata e nella mano destra abbassata tiene la testa recisa di un demone. Con la mano sinistra alzata compie un gesto di minaccia mentre la mano destra abbassata accorda benefici. Intorno a lei vi è una catena di teste umane mozzate ed indossa una cintura composta di braccia smembrate. Come la Divina Madre è spesso rappresentata danzando o in unione sessuale con Shiva. Come Bhavatarini, la redentrice dell’universo, è rappresentata in piedi sopra la forma supina del suo sposo.
Kali è la piena immagine del Potere Universale. Lei è Madre, la Benigna, e Madre, la Terribile. Lei crea e nutre ed ancora lei uccide e distrugge. Della sua magia noi vediamo il bene ed il male ma in realtà non c’è né l’uno né l’altro. L’intero mondo e tutto ciò che noi vediamo è il gioco di Maya, il potere velante della Divina Madre.
Nel tempo in cui non c’era la creazione, né il sole, né la luna, né i pianeti e la terra, quando l’oscurità era avviluppata nell’oscurità, allora la Madre, la Senza Forma, Maha Kali, il Grande Potere, era uno con Maha Kala, l’Assoluto. Shyama Kali ha in qualche modo un aspetto tenero ed è adorata nelle famiglie Hindu. Lei è la dispensatrice di benedizioni e dissolve la paura. Il popolo adora Raksha Kali, la Protettrice, in tempi di epidemie, carestie, terremoti, siccità e inondazioni.
Mentre la carnagione di Shiva è chiara, Kali ha il colore della notte oscura, un profondo blu-nero. Come il Vuoto senza limiti, Kali ha ingoiato ogni cosa senza lasciare traccia. Il suo colore è quindi il nero.
La rigogliosa capigliatura di Kali è arruffata e simboleggia la sua illimitata libertà primordiale. Un’altra interpretazione dice che ogni capello è un jiva (anima individuale), e che tutte le anime hanno le loro radici in Kali.
Kali ha tre occhi; il terzo è l’occhio della saggezza.
La lingua protesa di Kali, è una manifestazione della sua natura terribile e divoratrice, considerata a volte un segno di ritrosia perchè sta involontariamente calpestando il corpo del suo sposo Shiva.
Kali ha quattro braccia. La posizione delle sue braccia destre esprime incitazione al coraggio e benedizioni mentre una delle sue braccia sinistre impugna una spada insanguinata ed l’altra una testa umana appena mozzata. Il lato destro di Kali esprime il bene, il lato sinistro esprime il male.
Kali è raffigurata nuda (vestita di spazio) eccetto per una cintura di braccia umane tagliate al gomito e una ghirlanda di cinquanta teste umane mozzate. Le braccia rappresentano la capacità all’azione, e Kali indossa tutte le azioni, il lavoro potenziale, e porta il risultato di ciò attorno al collo. I cinquanta crani rappresentano le cinquanta lettere dell’alfabeto, lo stato manifesto del suono da cui si espresse tutta la creazione.

Non si dovrebbe quindi saltare alla conclusione che Kali rappresenta solo l’aspetto distruttivo della Divinità. Ciò che esiste quando il tempo è trasceso, la notte eterna della pace illimitata e della gioia, è anche chiamata Kali (Maharatri). Ed è Lei che incita Shiva Mahadeva nel prossimo ciclo della creazione.
Kali è il potere della Divinità, in tutti i suoi aspetti."

Arrivare a Kali e con i concetti che Ella rappresenta è, di pari passo con il percorso iniziatico, una delle mete più lontane a cui ambire. Rappresenta, in termini occidentali, a mio avviso, la conquista del Graal, il varcare l'Abisso di Daleth sull'albero della vita spogliandosi d'ogni cosa terrena ed egoistica. Lasciar cadere dentro una coppa che non si può "possedere" ogni goccia del proprio sangue per unirsi al Principio, per annegare nell'Infinito.
Dunque andare al di là del bene e del male per causa d'Amore, Agape per intenderci.

Mi fermo un momento qui.
To be continued.
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