Discussione: Sono dietro
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Vecchio 22-02-2008, 02.16.36   #15
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non volevo metterla così Ray citando il collegamento tra i due 3d.

In sintesi volevo far vedere due cose principalmente, la prima è che siamo come dei "rocciatori" nel nostro agire quotidiano, tiriamo una corda verso qualcosa (desiderio, volontà, anche brama purtroppo ma in questo caso la corda è scivolosa e/o sbagliata), verso un appiglio, un obiettivo etc... e poi lo seguiamo (= dietro).
Si dice anche che rincorriamo i nostri desideri... si dice anche seguire o meglio perseguire uno scopo.
Che differenza potrebbe esserci con il tirare?
Intanto dovremmo essere (o almeno avere qualcosa) già sul luogo (non fisico ovviamente) del obiettivo... ma anche avere molta più forza.
Certo in questo caso saremmo più precisi però, quel qualcosa saprebbe già anche cosa trova, se lanciamo avanti solo un aggancio questo non ci da l'oggettiva situazione che troveremo, solo quello che siamo in grado di vedere dal punto dove effettuiamo l'aggancio, il lancio.

Si capisce? Dai si, ditemi di si.
Secondo me, una cosa è rincorrere - anche se non di molto diverso dal perseguire - il desiderio, ecco appunto come qualcosa che devo rincorerre e che non riesco ad acchiappare; la parte che si trova davanti va un po per fatti suoi, non la tengo e questa figurarsi se mi tira a se. Altra cosa è perseguire in quanto è in questa " intenzione " che si verifica qualcosa che mi permetterà di vedere, anche, dove avevo tirato il gancio. Voglio dire insomma che è diverso il lanciare nel vuoto o anche in direzione di uno scopo più o meno labile non sapendo poi se, realmente, quel punto che volevo l'ho preso, dall'indirizzare precisamente la direzione. "Sto dietro" quindi in questo significato. Imparo, assorbo, faccio, lavoro, scalo cosi dopo, da mettere in pratica. Come se la corda oltre che essere appiglio sia, allo stesso tempo, anche mezzo che mi tira su per quanto possa sembrare passiva, tuttavia la percorro dal basso, dal dietro. Se la parte del gancio che ho inviato su è stabile, la corda avrà meno movimento in tal modo da permettermi una scalata se non agevole, più o meno costante a prescindere dall'evento determinato dal destino anche se in questa condizione mi si potrebbe presentare qualche inconveniente.
Mi viene in mente, poi, l'accenno che hai dato della " forza " che ci vorrebbe per esser tirati su. In effetti se il desiderio che ho è forte, questo potrebbe essere considerato come la " forza " che mi tira a se; come un verricello che ha un punto fisso in alto il quale, con la corda, mi tira a se.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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