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Vecchio 08-07-2010, 18.01.03   #84
Ray
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Volevo riprendere un po' questa discussione, che ho riletto dall'inizio, perchè se ne parla in altro tread con Sole, ma più sul personale... qui invece si stava portando avanti un discorso generico.
C'è stata, all'inizio del tread vari anni fa, una vertenza sulla differenza tra paure e fobie, questione che a mio avviso non è importantissima ma che siccome può generare molti equivoci, forse è meglio chiarire.

La psicologia clinica e la psichiatria concordano, un po' come diceva Arianna molto tempo fa, nel distinguerle ma, come invece diceva Uno, non le distingue nella sostanza. Ossia sempre di paura si tratta. Quello che varia, a sentire le posizioni ufficiali, è l'intensità. Si tende a considerare la fobia come una paura sporporzionata all'oggetto che (apparentemente) la genera. Come andare in panico per un'ape. Da queto ragionamento si passa a considerare la paura come adattiva e la fobia come disadattiva... e su questo si basavano grossomodo tutte le argomentaziooni di Arianna. Ossia la paura mi suggerisce unn comportamento utile, come scappare di fronte ad una tigre, mentre la fobia me ne suggerisce, e magari mi ci constringe, uno sconveniente, come appunto avere panico di fronte ad un'ape o a un piccolo scorpione.

Quello su cui non si sono messi ancora d'accordo è quale dovrebbe essere il giusto grado di paura ad un determinato stimolo.
Qui posso aggiungere io qualcosa e credo di poter mettere assieme il discorso di Uno e di Arianna: questa distinzione è basata prendendo come punto di rieferimento l'umano al suo stato evoolutivo di partenza. Quindi egli, di fronte ad uno stimolo, è spinto dalla paura a conservarsi, me l'esperienza gli da la possibilità di evolvere, migliorando in seguito la risposta che la paura gli ha suggerito, iniziando così un percorso graduale di superamento della stessa.

Ora, se una paura è una risposta adeguata iniziale ad uno stimolo pericoloso, e se il suo superamento, totale o parziale, è una risposta evoluta allo stesso stimolo (per accettazione delle esperienze), la fobia può essere considerata una risposta involuta a quello stimolo. Ossia si ha più paura di quello che se ne avrebbe diciamo "la prima volta".

Infatti una fobia è qualcosa che si struttura, mentre una paura ce la troviamo pronta fin dall'inizio.
Anche se il modo per superare entrambe è identico, quello che può risultare interessante è il come e il perchè una fobia si struttura.
In genere avviene in seguito a delle esperienze non assimilate e che quindi lavorano ancora nell'inconscio dell'individuo... anche se queste esperienze possono avere analogie dirette o anche indirette all'oggetto della paura. Ossia una fobia può strutturarsi anche per "spostamento", come ha intuito Sole nell'altro tread.

Su questo ci torno... il discorso è molto lungo e il post è già molto pesante.
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