Discussione: In udienza dal papa
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Vecchio 01-11-2011, 13.23.15   #1
luke
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Predefinito In udienza dal papa

Notte di Halloween, sogno particolare e allora posto (per quel che ricordo, visto che è stato insolitamente lungo)..

All'inizio del sogno sono con mia madre e mio padre, stiamo facendo una scampagnata, ci troviamo sulla riva di un piccolo torrente fangoso, riva fatta di cemento e ricoperta da uno strato di alghe parecchio scivolose, io indosso delle ciabatte e fatico a restare in piedi e a non scivolare.
L'ambientazione successiva è all'interno di un circolo di tennis, ci sono dei campi in terra rossa, di cui uno è in fase di costruzione, che vengono annaffiati dal proprietario, che ha un braccio stretto intorno al petto, e mia madre gli dice che è un colpo della strega tipico delle nostre parti.

Nella terza fase siamo dentro San Pietro, o almeno così credo anche se è diverso da quello reale, stanno facendo della musica classica, io giro per le varie sale , parlando con persone diverse, vestito elegantemente con una giacca bianca.

Arrivo poi in una grande sala con le pareti trasparenti dove ci sono diverse persone sedute che aspettano di vedere il Papa, ma un uomo non mi fa entrare.
Giro intorno alla sala ed arrivo dall'altra parte dove c'è mia nonna davanti ad una specie di sportello coi vetri, tipo quelli della posta e si sta facendo firmare delle lettere dal Papa in persona, che è seduto e porta però una maschera tutta bianca, come quelle del carnevale di Venezia.

Quando arrivo il Papa sta scrivendo il mio nome sulla lettera, a cui sono attaccate due ghiande, o bacche di legno.
Immediatamente dopo posso entrare anche io nella sala,mi siedo vicino ad una mia ex compagna di classe la quale è seduta affianco a Fabrizio Corona

Il Papa comincia a parlare, il viso è quello di Giovanni Paolo II, piuttosto in forma e con un accento francese, anche piuttosto burbero.
La gente inizia a fargli domande su temi religiosi, lui, dopo aver ripreso Corona che non stava composto, ci invita a guardare inalto, il soffitto della stanza di colore celestino, ci dice che una volta quel soffito era di ossigeno, che nella stanza c'è un fluido e che , se vogliamo, possiamo provare a fare una specie di gioco.
Appena dice la parola gioco , il sogno si interrompe di botto e mi sveglio.
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in tenebris lux factus sum
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