Discussione: Coscienza
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Vecchio 18-06-2008, 18.58.57   #71
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio

Il negativo succede quando (molto spesso) abbiamo la possibilità di aggiornare i dati ma la cristallizzazione ce lo impedisce


Intendo che se tagli un canale con una determinata figura (per esempio, che so paterna, un superiore al lavoro, una fidanzata, qualcuno che proteggi etc..) quel canale non potrà prendere un'altra direzione, quello è il suo scopo, possono cambiare le persone ma il tipo di connessione no.

Quindi un taglio ha la capacità di sospendere quel tipo di esperienza ma non la conclude, cosa che come detto sopra comunque ha un senso per dedicarsi con più forza ad altro.
L'ulteriore lavoro è quello che lascia il canale aperto ma senza più conseguenze, la situazione è diventata esperienza, hai tratto tutti gli insegnamenti da essa, non ti toglierà nessuna energia che tu non decida di destinare ad essa volontariamente, il canale rimane aperto come apertura di coscienza, non è più legato alla x persona ma a quel tipo di esperienza, diventa per quella zona di coscienza la possibilità di comprendere tutto senza differenziazioni.

Se questo diventa possibile per tutti i canali abbiamo l'esperienza di quella che è chiamata coscienza oggettiva
Tento di capire qualcosa di ulteriore, posto che ci sia gia una base.

Allora, col taglio sospendo l'esperienza ( quella esperienza che è " collegata " a quel canale ).
Con la sospensione posso dedicare, se si può dire così, l'energia che, altrimenti necessaria/passante per quel canale, a quella esperienza per altro lavoro.

Nel momento in cui la situazione diviene esperienza* ( e questo passaggio lo devo riprendere ) il collegamento, insomma, dalla persona " passa " all'esperienza stessa e dunque la coscienza, in quella zona, conosce appunto senza implicazioni o perdite di energia se non glie le destino io volontariamente.

* --> La prima parte però, continua a non essermi chiara. mi riferisco a quella nerettata: L'aggiornamento dei dati.
Quando non si riesce dunque ad aggiornare i dati, vuol dire che c'è una cristallizzazione della coscienza in una determinata direzione.
Una volta che tali dati, parzialmente o totalmente, li si riesce ad aggiornare, rompendo appunto il cristallo all'interno del quale ho catalogato quel dato, la sensazione può definirsi di " morte"?
Cioè, non vorrei essere frainteso però in effetti mi rendo conto che non riesco a spiegarmi al meglio, si può dire che " un pezzo di me è come se fosse morto " ( a seguito dell'aggiornamento ), che si è sciolto e che pertanto la sensazione che ne deriva, se pure spiacevole, è quella che consente il passaggio dal dato cristallizzato alla sua sostanza che è l'esperienza?
Ancora, la sensazione di morte, è il necessario passaggio per avere un segnale che quella ormai è una situazione " collegata " all'esperienza e non più alla persona o sto facendo confusione?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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