Discussione: in fuga
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Vecchio 12-11-2007, 17.10.45   #65
dafne
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Dunque la strada prosegue, le prime pedalate e le prime cadute, una sbuccciatura all'ego e un pò di fiatone ma avanti, che la strada è lunga, strada senza meta, dove l'importante è il paesaggio e l'equilibrio che si deve avere per stare in sella...che fatica. E papà e mamma e la dafne bambina e la dafne adulta e i figli e i pianti...quante cose, quante credenze (non i mobili che si mettono in salotto...hehehe). Cerco nei ricordi i punti dove mi sono persa, cerco nei gesti degli altri i riflessi dei miei movimenti scoordinati...ma alla fine nonostante i tanti passi mi rendo conto che è sempre un guardare fuori, un cercare altrove...continuo a non vedere me..o mi soffermo un secondo e poi scappo sul papà che non c'era, sulla mamma che era troppo stanca, sul bisogno di attenzioni su su su...invece di andare giù giù giù...e poi le riflessioni sul giudizio degli altri, sul giudizio di noi stessi che poi proiettiamo fuori, sugli altri, sulle dipendenze psicologiche...quando ciò che ci turba maggiormente non è in ciò che gli altri fanno o hanno fatto ma su di noi...è difficile affrontare questo scheletro nel mio armadio. ce provamo? (nonononononono)
non so bene come prenderlo, non so più bene neanche cosa sento ma devo ripartire da li..quando avevo circa 13 anni mia madre si è trovato un nuovo compagno, era un tipo simpatico, anche se a me urtava un pò che girasse per casa, piano piano però ha conquistato la mia fiducia, mi portava a scuola alla mattina, mi veniva a prendere mi faceva i regali, mi ascoltava..insomma, c'è voluto un pò ma poi mi piaceva averlo in casa (anche se dormiva a casa sua, mia madre aveva preferito così anche se poi lei alla sera usciva per dormire con lui....)tutto bene quindi...ecco... solita vecchia storia dirà qualcuno, di anni ne avevo quasi 15 e le sue attenzioni sono diventate molto poco paterne, per farla in breve per quasi tre mesi ci si vedeva di nascosto...che dire...da una parte ho schifo a pensare a cos'è successo, lo detesto, dall'altra mi colpevolizzo perchè in fondo sapevo quello che stavo facendo anche se erano tutte esperienze nuove, dal bacio alle carezze...non ho saputo o voluto dir di no anche se sapevo che era sbagliato...e oggi mi divido tra il detestare quello che sono e il detestare quell'uomo che con 30 anni più di me forse avrebbe dovuto comportarsi in un altro modo ( non riesco a fare a meno di pensare di averlo provocato..razionalmente mi rendo conto che è assurdo eppure...) forse questa è la causa scatenante del mio urto per le persone "buone", il mio automatismo nel vederci dietro il falso..e anche la rabbia che esplode quando sento giudici capaci di non condannare uno stupro perchè la lei di turno aveva i jeans troppo stretti e quindi ha provocato..ma si può davvero provocare qualcuno in questo modo? o quel qualcuno ha dei grossi problemi di suo?...insomma...fuori tutto..un anno prima di questo fatto col tipo di mia mamma si va alla festa del paese, giostre gente, piena estate mi sono messa (come le mie amiche) un pò in tiro..come si diceva allora..un vestitino di quelli che andavano di moda allora, stretto stretto, al rientro sono salita in macchina con degli amici anche se chi guidava non lo conoscevo, loro sono scesi per primi e io sono rimasta su, mancava ancora un pò a casa mia (imbecille..in macchina con uno sconosciuto...non mi crederebbe nessuno se dicessi che non ci avevo proprio pensato...) mi ha portato in collina e mi ha detto "qui puoi urlare quanto ti pare non ti sente nessuno" sono rimasta scioccata dalle sue parole...grazie al cielo sono stata invasa da una calma gelida..l'ho assecondato due minuti e poi gli ho detto che non era così che volevo fosse la mia prima volta...credo che tutti gi angeli del cielo abbiano guardato in giù quella sera perchè si è alzato e mi ha riportato a casa dandomi il suo numero di cellulare "sai com'è la prossima volta" poi ho scoperto che non sarei stata la prima della sua lista...eppure me la sono cercata..avevo un vestito che gridava guardami e sono salita in macchina con uno sconosciuto...e poi...e poi basta,prima lui e poi l'altro, ho smesso di fidarmi degli altri, ho smesso di vestirmi come una donna, ho smesso di sentire come una donna..quando mio marito mi ha fatto notare che ero un pò rigida mi sono lasciata andare e gli ho raccontato di quello che era capitato col fidanzato di mia madre e lui...mi ha dato della zoccola per anni..obbligandomi tra l'altro a dirlo a mia madre...che ha creduto al tipo che si è giustificato dicendo che era successo solo una volta...non si sono neanche lasciati, come se nulla fosse successo..
ecco. questo è il mio demone, il mio demone sono io, io che non so come prendere ciò che è stato, che mi sento a tratti vittima e a tratti colpevole (sentendomi sempre sotto accusa..)...stasera ne ho parlato qui, più tardi voglio provare a verbalizzarlo di nuovo, stavolta con chi ascolta per professione, mi devo pur mettere in una posizione..non so..almeno riuscissi a definire quello che provo forse riuscirei a ritrovare un pò di stima e di fiducia nel mondo (in me) senza essere sempre così mascheratamente rabbiosa, perchè io che mi sento colpevole in fondo la rabbia non me la sono mai concessa...mi sento sempre come se tutto lo schifo del mondo io me lo meritassi davvero...sto perdendo tutto quanto c'è di buono in me e negli altri per questo..adesso basta, mi avete insegnato che non c'è nulla di peggio che nascondersi e che non c'è nulla che non si possa comprendere e superare.
..voglio finirla con sentirmi buona a tratti come corrente alternata voglio poter voler bene davvero.
dafne non è connesso