Discussione: Carro alato
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Vecchio 13-05-2010, 11.29.52   #2
webetina
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Le due colline le immagino come i due emisferi. Quella alla mia sinistra rappresenta il posto dove ogni sera mi rifugio, estranea almondo, alla società che mi circonda, è un posto dove ci si nasconde per dormire, mi serve l'essenziale, un giaciglio, una copertura o nicchia e il buio, ma ci sono anche i vicini, altri stranieri come me.
La collina di destra, sempre assolata, in un verde tutto libero a parte una sola macchina posteggiata, non vecchia, chiara,la nostra, che tra poco prenderemo, rappresenta qualcosa su cui mi muovo di giorno per guarire, la terapia e tutto ciò che mi sostiene in questo percorso, l'uomo che sà molte cose è l'uomo che guida, la sorella una testimone e mette la macchina. Egli, la guida, è disinibito nel darmi indicazioni, mi stupisce che occulti la sua macchina buttandola dal dirupo, caduta che io freno con il mio timore che investa qualcuno, blaccando il suo lavoro che perde potenza, e nel punto in cui ho il ricordo del carro tirato dal pennuto che subito si decompone, cosa che non mi spiego e quindi me ne ritorno con la guida, questa volta nel bosco senza luce, tra ruderi e una me stessa che mi incute paura, ma che in effetti è innocua, o piuttosto chiede di non essere abbandonata lì, mi dice che uso aridamente solo la testa e mi rifiuto di restare alla luce del giorno nella collina verde, ad accettate di vedere ciò che la guida mi indica o cerca di farmi sperimentare.
Ci sono arrivata da sola stamattina presto, ma ieri ho avuto bisogno di una lunga elaborazione assistita che apparentemente non aveva portato a nessuna soluzione. Mi accorgo sempre meglio di come iniziare con un grimaldello anche leggero l'apertura di una scatola chiusa si ottiene che prima o poi si possa vederne il contenuto, la mente si infila nelle fessure aperte dal lavoro e come l'acqua invandente del mare spalanca porte più ampie.
Buona giornata

Dovrò ritornare sul significato complesso del carro alato, il carro di Platone, o la biga che ricorda la vittoria, o la guerra che usa più che altro la forza dell'uomo, delle armi poco evolute malgrado la bellezza artistica dei carri imperiali.

Ultima modifica di webetina : 13-05-2010 alle ore 11.57.36.
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