Discussione: Vergogna
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Vecchio 18-10-2010, 09.48.30   #94
Edera
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Questo ci sta, ma il succo è l'amore ricevuto crescendo.
Se non hai ricevuto effettivamente (non parliamo di apparenze) amore in famiglia... o se non l'hai percepito (anche se alla fine emerge la realtà e non la tua percezione del momento) sono due i meccanismi che tendenzialmente si mettono in atto.
Il sentir di fondo in entrambi i meccanismi è: "io non merito di essere amato/a, nessuno mi vuole o può volermi bene",
Uno è il mettere alla prova le persone che ci mostrano considerazione, a volte vengono messe alla prova in maniera fin fastidiosa. Il ragionamento, un pò contorto, è: "se non soddisfa i miei capricci non mi vuole veramente bene"
L'altra dinamica invece è quella che non essendo abituati ad essere amati, se si riceve un'attenzione si sente di essere in debito.
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Purtroppo Uno, per quanto se ne dica in giro trovo estramemente difficile riuscire a riempire quel vuoto che avverto in maniera tangibile. Di buono c'è che ora lo sento, ne avverto i contorni, una volta tutto agiva in modo inconsapevole condizionando tutti i miei rapporti.
Ora la situazione è questa: il vuoto agisce ancora ma so che agisce e so da dove viene quindi il risultato è che nella maggioranza dei casi non me la prendo più con l'esterno, non faccio più 'i capricci', se non altro ci provo. Tu dici che la maggioranza delle persone invecchiano e muoiono senza arrivare alla soluzione di questo problema se non in modo apparente e superificiale. Sono d'accordo con te perchè è quello che ho osservato e osservo costantemente intorno a me. Tuttavia mi chiedo quale sia veramente la strada per uscirne senza aggrapparsi a qualcuno ( moroso, amante o quel che sia) o a qualcosa (idee religiose catartiche molto forti e irrazionali ecc..). La condizione che vivo attualmente è questa: me ne vado in giro trascinandomi questo vuoto e tento di conviverci come meglio mi riesce, tentando di analizzare le mie emozioni per separarle dal presente, per fare in modo che non si ripercuota verso chi non c'entra nulla. Oltre a conviverci non saprei che altro fare, parlarne in analisi è servito per inidividuare le cause ma ora ? Cosa ci infilo io in questo spazio ammesso che qualcosa ci si possa infilare? Perchè davvero non è per essere drammatici o fare teatro, (anche se per me questa modalità è un buon compromesso per tirare avanti, il vuoto quando riesce a diventare rappresentazione si attenua, cede il passo ad altro) ma c'è un posto dentro di me che continua a restare spento, morto e a condizionare tutta la mia esistenza. A farmi sentire in debito se non rispondo con attenzione a un'attenzione non voluta, non cercata come quella dell'addetto al supermercato.
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