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Vecchio 01-04-2006, 00.49.40   #1
Hyppolita
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Predefinito conoscenza per intuizione

Ho letto da qualche parte che la maggior parte delle scoperte scientifiche devono la loro nascita ad un'intuizione. La mela di Newton per esempio. Si sostiene più o meno che il ragionamento logico-deduttivo serva per elaborare, ma che i veri salti siano intuitivi. Non credo che una delle due sia migliore dell'altra, credo che servano entrambe.
Voi che ne pensate?

Un esempio classico di questa cosa è il famoso sogno di Einstein. Pare che lui, dopo moltissimo tempo che si arrovellava su una serie di domande che poi hanno dato come risposta la relatività, non ne sia venuto fuori se non dopo aver avuto un' "illuminazione" in sogno. Ve lo racconto come me lo ricordo, non so se è preciso, ma è abbastanza noto negli ambienti scientifici come il sogno delle mucche:

Einstein camminava per na valle e ad un certo punto vide uno steccato. Era uno steccato elettrificato ma in quel momento era spento e una serie di mucche tenevano il muso appoggiato allo steccato. Einstein le vedeva in fila davanti a se (non di fronte). Oltre le mucche c'era l'interruttore dell'elettricità. Ad un certo punto un uomo accende l'interruttore e lo steccato si elettrifica. E, come l'elettricità passa le mucche tolgono il muso dallo steccato. Solo che Einstein vede le mucche scostarsi simultaneamente, mentre l'uomo le vede staccarsi una alla volta, prima la più vicina a lui e poi le altre in sequenza.
Come è possibile che vedano in modo diverso quello che verrebbe da chiamare lo stesso evento?
Einstein si sveglia e capisce tutto. Ad un tratto tutti i pezzi del puzzle (che lui aveva ma non riusciva a sistemare) vanno a posto da soli come per magia.
L'elettricità viaggia alla stessa velocità della luce dell'immagine che colpisce gli occhi dei due. Quindi einstein la vede arrivare assieme all'elettricità... e l'immagine che ne deriva è quella con le mucche staccate, mentre l'uomo le vede in sequenza perchè deve aspettare che gli arrivi la luce dell'immagine dei vari momenti successivi in cui l'elettricità, allontanandosi da lui, tocca le varie mucche.
(non so se è chiaro... se mi son spiegata)

Quindi lo stesso evento diventa eventi diversi a seconda della posizione di chi osserva. Non che vedono cose diverse ma è sempre la stessa, beninteso. Sono proprio due cose diverse... o forse due possibilità diverse di un'essenza che resta comunque sconosciuta.
In ogni caso da questo sogno e successiva comprensione nessun ostacolo intellettivo si presentò più ad Einstein verso la formulazione della relatività.

Ecco, io credo che questo sia emblematico di quel che dicevo. Il più grande lavoro intellettuale necessita per essere completo ed arrivare da qualche parte di una componente intuitiva. Vale anche viceversa, nell'arte magari.

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