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Vecchio 11-10-2006, 20.27.28   #4
Fausto Intilla
Pensa di allungare la permanenza
 
Data registrazione: 08-10-2006
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Salve Hyppolita,
il sogno che fece lo zio Albert,è rapportabile al principio di Simultaneità degli eventi,
espresso nella Relatività Ristretta e valevole solo nei sistemi inerziali (nella teoria della Relatività Generale,tale principio regge solo fino ad un certo punto,essendo la geometria dello spazio non-euclidea).
La conoscenza assoluta delle cose (presumibilmente quella intuitiva), riusciamo talvolta a sfiorarla in quei millesimi di secondo in cui il nostro pensiero imbocca alcune strutture binario-analogico deduttive del nostro cervello, nelle quali, in un tempo infinitamente piccolo, vengono analizzate, elaborate e fatte interagire milioni e milioni di informazioni relative per il 10% alla nostra realtà condizionale e per il restante 90% ad una realtà semi-assoluta che concepiamo unicamente ad un livello inconscio.
In tali frazioni di secondo infinitamente piccole, scaturiscono talvolta dalla mente umana, le intuizioni.
Secondo William James: “La normale coscienza dello stato di veglia, che chiamiamo coscienza razionale, è soltanto un tipo di coscienza particolare, mentre tutto intorno ad essa, separate da schermi sottilissimi, esistono forme potenziali di coscienza completamente diverse“.
Le intuizioni, per una comune mente umana, sono estremamente rare e preziose. Il frutto di ogni intuizione, lo si può descrivere unicamente in termini matematici (affinchè ciò che si intende definire o dimostrare risulti chiaro ed evidente nel modo più assoluto); e non vi è e non vi è mai stato nessuno scienziato al mondo che almeno una volta nella vita non abbia utilizzato delle leggi fisiche o matematiche per definire il frutto o i frutti delle sue intuizioni. Einstein per esempio, sfruttò il suo intuito per definire la stretta connessione che sussiste tra spazio e tempo (ricavandone tutta la Relatività), fu il suo intuito a permettergli di stabilire l'uguaglianza tra massa ed energia(E=mc^2). De Broglie a sua volta, intuì che mc^2 è uguale al prodotto della frequenza delle vibrazioni (f ) per la costante di Plank (h), e questo ben ventitre anni dopo che Plank aveva definito l'energia come il prodotto di hf. Ci vollero poi altri quattro anni prima che Heisenberg, nel 1927, intuisse e quindi formulasse il principio di indeterminazione secondo il quale il prodotto di delta-x per delta-p non può mai essere minore di h/4pi greco (dove h è la costante di Plank).
Da questi esempi riusciamo a capire ancor meglio quanto delle „semplici“ intuizioni possano essere estremamente rare e preziose per un comune essere umano (anche se dotato di grande intelligenza). La matematica è la Voce di Dio, poiché come disse Pitagora:“Tutto è numero“. Galileo si dichiarò invece convinto che il Libro della Natura sia scritto in linguaggio matematico. Persino Einstein, quando verso la fine della sua vita disse: “Mi domando fino a che punto la natura faccia sempre lo stesso gioco“, si riferiva al fatto che, dove termina il pensiero razionale umano, inizia quello di Dio, definito essenzialmente da numeri reali e irrazionali, con un complesso e neppur lontanamente immaginabile sistema di funzioni algebriche (anche se in molti potrebbero intenderla diversamente). Il futuro si cela dietro il nostro pensiero razionale e binario, ma basta una semplice intuizione ed esso è presto smascherato. Passato, presente e futuro hanno tutti uno stesso comun denominatore, definito da un semplice e breve nome femmineo: Analogia.
Ed è questo comun denominatore che talvolta lascia intravedere alla mente umana, come disse William Blake: “l'Universo in un granello di sabbia e l'Eternità in un'ora“. Ogni intuizione della mente umana, non è nient'altro che una misera parte di quella infinita matrice composta da numeri reali e irrazionali (e forse anche complessi e immaginari), che potremmo definire la:“Mente di Dio“.
Fausto Intilla non č connesso