Discussione: un parere....
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Vecchio 11-05-2005, 09.33.54   #6
siam
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Capisco molto bene quanto dite, e desideravo un parere proprio per riflettere su altri punti di vista, meno coinvolti di quanto possa essere il mio. Ho fatto del mio meglio per tutti i 21 anni di mia figlia per farla crescere serena e senza traumi, anche coadiuvata da uno psicologo che anche se non presente al massimo ( la Usl ha tempi lunghi come sappiamo) ha saputo sostenermi il qualche occasione. Devo dire, che lavora lasciando libero spazio alle scelte dei genitori e intervenendo solamente quando i genitori non sono in grado di risolvere i vari problemi che via via si presentano nel corso di una vita. Soprattutto, avendo mia figlia un fratello più grande e un gemello, ho potuto continuamente raffrontarmi sul come mi rapportavo sia con lei che con gli altri due. Sta di fatto, onestamente lo devo ammettere, che mia figlia (a proposito si chiama Lara) fin dal primo momento che l'ho vista nella sua culla dietro al vetro, ha suscitato in me un fortissimo senso di protezione. In quello stesso momento ho deciso che avrei lottato contro il mondo intero se necessario pur di preservarla dalle brutture della vita. Le ho costruito intorno una sorta di vita soffice e dolce per quanto mi è stato possibile. Non potevo permettere che lei crescesse con la sofferenza della sua diversità (e capite bene, in un ambiente piccolo e ventanni fa piuttosto chiuso mentalmente) quanto questa diversità potesse esserle fatta pesare... Io credo di essere riuscita almeno in parte a fare questo. Però il senso di protezione non accenna a diminuire, anche perchè gli spazi si allargano, come è giusto che sia, e se prima era l'ambiente ristretto di un piccolissimo paese, ora è una cittadina... Ho tanto paura che qualcuno si approfitti di lei e del suo bisogno affettivo, che qualcuno la inganni o che la faccia soffrire. Ora, ho anche notato che questi sentimenti vivono prevalentemente in me, e non sono condivisi nè dal padre nè dai fratelli. E che non sanno "leggere" nei suoi musi, nei suoi bronci, nelle sue...chiamiamole così ...testardaggini... Non vorrei controllare la sua vita... ma se l'alternativa è che senza il mio controllo (che non riverso sugli altri due figli o almeno nei limiti dei miei doveri genitoriali) dovesse essere una fonte di dolore e sofferenza per lei... non potrei mai perdonarmelo...

ciao siam
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