Discussione: La provocazione
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Vecchio 28-09-2007, 15.51.24   #19
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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I genitori (discorso generale) tendono di loro ad esigere un certo modo e dei certi risultati dai figli perchè vogliono vedere soddisfatte aspettative, bisogni, necessita di rispecchiarsi nella vita dei figli come un loro successo personale. Fin qui niente di nuovo. Il grosso nasce quando un genitore vede nel figlio ciò che lui poteva essere o voleva essere o si sente criticato, qui nasce l'odio e il grandissimo conflitto interiore tra "odio mio figlio ma lo amo, in quanto MIO".
Quando siamo costretti (ma alla fonte c'è sempre una scelta ci sentiamo costretti ma non lo siamo) a vivere certe situazioni, sembra un paradosso ma il peggio è difendersi dall'altro alzando barricate che alla fine ci separano completamente facendo si che ci sia divisione. Certametne è necessaro recintarsi all'inizio, mettere dei paletti, ma per poter mettere dei paletti è necessario imparare a conoscere dove sono i nostri limiti. Una volta individuati questi limiti, mettere il paletto, affrontare fin là finchè non si è fatta forte in noi la tranquilità.. e poi spostare il paletto un pò più avanti e così via.
Prendere coscienza di noi stessi non può prescindere in nessun modo dal convivere con chi ci succhia.
Se mentre sono con queste persone cerco di osservarmi, di tenere presente a me stessa dove sono e come ci sono (beh, già saperlo non è poco) mi accorgo del momento in cui il limite è arrivato e posso per il mio bene fermare i giochi, dire stop, cambiare discorso, prendere in mano la situazione con una scusa andare via... non è scappare se lo si fa riconoscendo un certo lavoro, pian piano esercitandosi i limiti aumentano fino a comprendere dentro il limite la persona...
Se ci pensiamo i paletti dobbiamo metterli perchè siamo inconscienti di noi stessi però servono a loro volta a renderci coscienti di quando possiamo spostarli.

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