Citazione:
Originalmente inviato da Enoch
Le potenzialità dell'essere umano "primo" sono evidenti: poter primeggiare sulle creature animali e materiali, ma la possibilità di poter comprendere ed accedere anche ai regni spirituali.
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Per me la seconda virtù non non annulla il primo difetto, quindi : uomo, il miglliore e il peggiore
Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Sto dicendo che si, la creazione è imperfetta, e che queste erano le intenzioni. Una creazione perfetta non avrebbe avuto alcun senso, nulla da sperimentare, nessun motivo per crearla. Dio, in quanto assoluto, prima di emanare, era già perfetto in se. Perchè creare allora?
Il senso è calarsi nella creazione, per poter sperimentare. Ecco che quindi vengono creati vari e diversi livelli di imperfezione. Ossia di mancanze, ossia di peccati potenziali... i quali, come tali, non potevano far altro che manifestarsi. Il quando non ha alcuna importanza.
Non c'è alcuna "crudeltà" nel Dio che ci ha creati imperfetti sapendo che avremmo peccato... ricordo che lui è in noi. Stessa sorte quindi.
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Seguo il discorso ma rifiuto che non ci fosse crudeltà in Dio, non credo avesse bisogno di non averla, c'è il bene e c'è il male che comprende la crudeltà. qualcuno ha detto che il fine ultimo della conoscenza non è l'amore, il buono, il bene appunto, manifestazioni sotto la quale si vorrebbe potere inquadrare il tutto, ma è la consapevolezza, ma io vi aggiungo che tutto questo non ha moralità nel senso di bene che necessariamente deve vincere sul male. L'uomo è, bene e male, "perfettibile" nel bene e nel male, non solo nel senso del bene. Così come Dio sembrerebbe perfetto nell'unità bene-male.