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Vecchio 25-08-2011, 18.49.46   #121
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Il primo: proprio primo sopra ogni cosa a mio parere, un uomo che si è risvegliato, certamente non distingue più tra "mio" e "tuo". Ogni bambino e uomo è figlio, non suo figlio ma solo "figlio". Per quanto questo possa essere molto difficile da sentire e capire. L'idea di essere Madre o Padre cambia completamente.
Sono daccordo nel credere che ogni bambino è figlio vicino ad ogni uomo, e che ogni uomo davanti ad un bambino che chiede dovrebbe avere la prontezza di rispondere senza riserve come fosse il suo bambino. Su questa cosa non ho dubbi.

Citazione:
Il secondo: un risvegliato ha chiuso il circolo con la sue ereditarietà, non ha bisogno di trasferire ad altri il proprio corredo se non in circostanze particolari. Prendiamo i
tempi antichi in cui la Nobiltà era un fattore reale di eredità.
.......
Il terzo: se mi accorgo in tempo, non faccio figli perchè devo (come già detto) provvedere con tutte le mie energie procreatrici a me stessa/o. Ad evolvere. Ogni mio intendimento è verso quell'unico scopo.
Ma quì la questione è allora se un risvegliato crede che l'umanità intera debba anche andare avanti, o forse la questione si pone mettendo per scontato che tanto saranno sempre i pochi a risvegliarsi, e quindi è giusto che si occupino di se stessi e non dei bambini, ne propri ne di altri, dovendo assumere un ruolo ben preciso tra i suoi simili.

Mi sono riferita alla donna che fa figli che per tanti motivi è impedita nella evoluzione spesso per un lunghissimo periodo. La sua vita magari avrà sviluppo, successo, ma non potrà staccarsi dalla realtà anche molto fisica che comporta occuparsi dei propri figli sempre, in ogni momento, senza spesso mai potere delegare, cosa che è diversa dal sentirsi genitore di ogni bambino, e non per la questione "mio" o "tuo" , ma per la condizione oggettiva di un legame che la nostra società vuole sia a carico soprattutto di chi genera. Ci sono villaggi in Africa dove tutt'ora i figli vengono accuditi dalla comunità, dalle donne giovani e meno giovani che li popolano, con naturalezza. Ma stiamo andando ad altro discorso.

Comunque Sole, dico subito che non considero le parole di Ray generatrici di vespaio. Da parte mia sento il sollevare di una questione forte , che può rivelare una dimensione femminile che porta e poterà ancora spesso alla rinuncia verso un certo cammino, proprio in virtù di dovere assumere certi ruoli nella famiglia. Sia Tea che ha parlato per prima , sia io abbiamo sofferto e soffriamo ancora del mal della crescita iniziata prima di avere i figli. Loro ai quali non vorremmo per nessunissima cosa rinunciare, paradossalmente, sono stati la zavorra per certi aspetti e in certi momenti. Non è quindi un andar contro le parole di Ray a ragionarci bene, e nemmeno alle tue, è solo un tasto molto delicato e di difficile argomentazione che ci ha fatto sobbalzare un attimo, solo a sfiorarlo.

Ultima modifica di webetina : 25-08-2011 alle ore 19.29.59.
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