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Vecchio 05-09-2011, 23.11.26   #4
Astral
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Riprendo un intervento che riassume sia la lamentela e il giudizio manco a fallo a posta l'ho trovato proprio ora nella discussione: chiedete e vi sarà dato.
Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Il problema del merito è direttamente collegato al non saper chiedere cui accenna Kael.

Siamo abituati a pensare in termini di merito... quel tizio non si merita una moglie così bella, o così fedele dato che lui è infedele o i soldi che ha, il lavoro eccetera... qui lavora l'invidia, la quale ci porta a giudicare ciò che non sappiamo e ad ergerci a livelli che non possiamo.

Oppure quello si meriterebbe di più dalla vita ecc ecc.. ancora peggio: oltre a giudicare, ergendoci sopra di quel che siamo (super-bia), pur mantendo la nostra limitata visione, anche giudichiamo l'universo che, a nostro avviso, non fa ciò che dovrebbe.



Non possiamo giudicare proprio perchè la nostra visione è limitata... non solo non sappiamo tutto quello che dovremmo sapere su tizio e la sua situazione, ma addirittura spesso valutiamo male le cose, al contrario ad esempio, e così una sofferenza trasformante la vediamo come una cosa negativa, che la persone non merita, mentre magari è un premio perchè lui saprà usarla come tale.



Se poi sostituaimo la parola lui con la parola io ci avviciniamo di più al problema. Continuamente noi giudichiamo noi stessi senza avere la capacità di farlo e continuamente confrontamo questo giudizio (che è il segno del nostro errore) con la percezione (limitata) della nostra situazione. Quando le cose non collimano, ossia sempre, ecco che ci meriteremmo o non ci meriteremmo.



Mentre dovremmo imparare a smettere di giudicare, partendo dal presupposto che tutti hanno sempre quello che meritano, e in base a quello che c'è, per come possiamo vedere, capire come sono le cose in realtà, sbarazzandoci dei nostri errori di valutazione. Ossia dovremmo fare esattamente l'opposto di quel che facciamo: dovremmo dedurre il merito da ciò che è. E a quel punto il concetto di merito perderebbe il senso che gli diamo, forse acquistandone un altro.



Se imparassimo a non giudicare il mondo, ecco che potremmo imparare a chiedere, smettendo di protestare travestito da lagna finta umile. Ci renderemmo conto della limitatezza della nostra visione e chiederemmo sinceramente, ossia senza minimamente ritenere di avere diritto a quanto stiamo chiedendo, senza sotto sotto pensare che ci spetti.



Quando riusciamo a chiedere così, o anche solo ad avvicinarcisi, ci viene dato. In altri modi non chiediamo, facciamo altro, non abbiamo l'umiltà di chiedere. Saper chiedere è anche saper ottenere. E così è per il bussare... noi abbiamo sempre un'intenzione altra, un'aspettativa/pretesa quando bussiamo. Non bussiamo, cerchiamo di sfondare la porta. Se bussassimo, l'unica conseguenza possibile sarebbe vedere una porta che si apre.



La connessione aspettativa pretesa andrebbe esplorata ben bene per capire la reale portata nefasta delle aspettative...
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