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Vecchio 08-01-2006, 21.23.03   #18
jezebelius
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UNO ha scritto:
" Quello vero è comunque sempre su di noi, se poi si manifesta di conseguenza anche esternamente è una conseguenza non trovi? Da qui potremmo anche allargare il discorso...."

Volevo partire da questo continuando anche, se è possibile, sulla scia di Lucignolo.
Il Potere esiste, ovviamente, ma è l'essere umano che non riesce a decodificare quello che tale insieme di energie rappresenta, cosi da sviare dalla realtà che il potere medesimo vuole manifestare.
Mi pare di capire che questa " conseguenza " dipenda, soprattutto, dalla possibilità che ogni uomo tiene in se, attribuendo ad ogni azione importanza o meno a seconda di ciò che egli in quel momento è.
Da questo mi pare ovvio che se in me vi è una prevaricazione delle forze egoiche, che di me hanno preso anche inconsapevolemente, il sopravvento l'unica azione sostanziabile sarà quella di assoggettare ( a qualsiasi livello come dice UNO ) chiunque; cercherò di esercitare il mio ( pseudo ) potere nei confronti di tutti e delle circostanze, illudendomi di controllare tutto e tutti ma di fondo non percependo alcunchè. Di fatti molti, i quali esercitano una tale situazione, si sentono vuoti pur possedendo, materialmente tutto o quasi.
Al contrario, ed ecco il Vero Potere, farò in modo che in me prevalgano quelle virtù, quelle sostanze energetiche che derivano dal sempre presente potere ma che a differenza del presunto agire sono da me codificate in maniera tale da aiutare ( più che controllare ) gli altri; la solidarietà, l'altruismo come parti di un linguaggio che in me decodificato trasforma la mia azione piuttosto che cercare di possederla ( o meglio...esserne posseduti ).
Mi rendo conto che stabilire il grado, l'intensità, della conseguenza è assimilabile alla conoscenza che ognuno ha di se stesso; conoscenza che a ben guardare è lungi dall'essere anche solo percepita se si è compenetrati in ciò che si determina come realtà.
Stabilire se un potere, a questo punto, è vero o presunto, di fondo vuole che vi sia una conoscenza di un qualcosa di alternativo a ciò che fino ad ora io ho visto.
Nella maggior parte dei casi, come farò a scindere il presunto dall'effettivo, vero potere se ho solo il sentore ( fatta passare per realtà ) della presunzione come unica e definitiva finalità?
Educare chi non vuole ( o quanto meno non è pronto per essere educato ) non è forse una forzatura credendo di agire per il Vero Potere?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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