Discussione: Psicologia Animale
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Vecchio 20-11-2007, 19.38.49   #2
cassandra
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A me il termine psicologia usato per gli animali non scandalizza affatto (ma guarda un pò ),al contrario penso che ogni creatura che sia un cane,un gatto,un uccello o altro hanno caratteristiche,qualità, difetti e reazioni che li rendono unici alla stesso modo delle persone...non per niente esiste una scienza chiamata Etologia che studia appunto le loro caratteristiche.
Concordo anche sul fatto che istintivamente soprattutto, somigliamo agli animali,a volte in meglio ed altre in peggio aggiungerei...ed attraverso l'osservazione dei loro comportamenti si possono trovare diverse affinità con l'uomo.
Ma qui mi viene di allungare un po il brodo...secondo me ogni cane/gatto ha il suo carattere come già detto,come il feto di un bambino,i cuccioli nella pancia della mamma subiscono già da lì una serie di infuenze,dovute alla posizione,al tipo di vita che conduce la mamma etc...i primi mesi di vita poi sono fondamentali per il loro(come il nostro)equilibrio psico-fisico,soprattutto in quei casi dove il cucciolo mostra già una tendenza ad essere pauroso,o timido (se li si osserva ci si accorge), andrebbe trattato diversamente rispetto allo spavaldo che non ha timore di nulla...incoraggiandolo,cercando di non alzare la voce ed usando tatto e pazienza,sempre con autorevolezza ovvio,ma con un approccio delicato che magari con la tipologia bulletto potrà essere anche un po più decisa,decisissima con razze cosiddette aggressive,o di taglia grande,per i motivi cui accennava Uno.
Il primo anno di vita è fondamentale,qui si semina il raccolto...il cane più del gatto dovrà ed ha bisogno di apprendere le regole di base per una corretta convivenza,quindi chi comanda in primis (anche un barboncino può credere di aver il controllo ed essere lui il capo),i posti dove può andare e dove no in casa ad esempio,come camminare al guinzaglio,come comportarsi in presenza di altri animali o persone (fondamentale),dove fare i bisogni e qui dico una mia idea personale al riguardo:gli animali sono puliti più di noi,senza troppa fretta (soprattutto il cane,sempre se non vuol fare i dispetti)capirà da solo che in casa non si fa la pipì,per associazione...ma ciò non significa che non esistono casi particolari (magari vedremo anche quelli),o che non bisogna accompagnarli verso questo obiettivo,è solo un invito ad aver pazienza come con dei bambini,senza disperarsi,o innervosirsi ogni volta...un piccolo trucco è insegnargli il senso del "NO,non si fa!"ripetendolo ogni volta che compie un gesto sbagliato...con un tono che sia sempre quello.
Allora, il carattere si vede fin da piccolissimi,io ho 2 cani ad esempio,mamma e figlio...completamente diversi tranne che nell'appetito,lei fin da piccola timida,permalosa,elegante, furba e socievole con gli altri animali e con le persone(da salotto)...lui un pazzo squinternato,possessivo,geloso,esuberante, sempre pronto al perdono,ma diffidente con la gente che non conosce e con gli altri cani almeno inizialmente(da lavoro)...lei più insicura nelle reazioni,ci resta male se la sgridi e seppur le tocchi la scodella mentre mangia non dice A (vabbè),lui è impulsivo,agilissimo,svelto e guai se provi a togliergli la polpetta dal piatto,il ringhio scatta automatico,anche se poi cede perchè sa chi comanda...
Eppure entrambi sono cresciuti con me,potrebbero somigliarsi no?sono anche parenti...eppure sono diversi,quanto e come un fratello ed una sorella,lo stesso potrei dire parlando dei miei 9 gatti solo per rafforzare il concetto che ognuno E',ma mi sa che il brodo è traboccato quindi concludo tornando al primo punto del 3d "il capo branco"
mi vien da dire che come in una comunità di cani o gatti c'è un capo, o diversi candidati a diventarlo,questo accade anche tra gli esseri umani,una differenza che colgo è che mentre gli animali combattono esemplari della propria razza per sopravvivere,per stabilire chi è il maschio dominante e proteggere il proprio territorio senza l'intenzione in questo caso di causare la morte dell'avversario,usando denti,unghie,mezzi propri insomma, per stabilire una gerarchia,l'uomo allo stesso scopo ha inventato le armi con le quali uccide il rivale dimostrando di aver perso rispetto ai primi il senso della selezione naturale e di processi che dovrebbero essere naturali,trasformandoli in mera violenza...dove a sopravvivere non è il più forte,ma il più spietato e senza scrupoli...Animali 1-uomini 0
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