Discussione: Resistenze
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Vecchio 10-04-2010, 20.05.27   #18
dafne
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ciò che è passivo non è per forza statico, anzi se fosse statico non potrebbe cambiare, mentre ciò che è passivo (femminile) è accogliente e si muove a seconda dello stimolo, facendo appunto resistenza.

In realtà forza e resistenza sono opposti, è improprio dire che la resistenza è una forza, anche se può sembrare forte, è invece ciò che alla forza si oppone. Se non ci fosse resistenza la forza non potrebbe manifestarsi, perchè non produrrebbe effetti.

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Ho cercato di pensarci un pò sù con calma perchè c'è qualcosa che non riesco a capire, spero che tu riesca ad aiutarmi

Una cosa passiva, per definizione che ho, è una cosa non-attiva. Lascia passare, secondo me non cambia, così come il femminile che accoglie e per accogliere deve,appunto, essere fermo.
Non riesco proprio a capire come il passivo si possa muovere riesci a farmi un esempio che sia legato ad un comportamento per favore? (visto che siamo in filosofia ci stà)
Pensavo...La frutta appassita è secca, inerte, una persona impassibile è qualcuno che non manifesta alcun cambiamento nonostante gli stimoli...

Altro punto, magari da prendere in considerazione in un secondo momento, è forza e resistenza come opposti. Opposti nel senso che siano "uno contro l'altro" mi stà bene ma non riesco ad immaginare la resistenza come una non-forza.
Quando faccio resistenza a qualcosa blocco, fermo, esercito un'opposizione, questo esercitare mi dà la sensazione di energia.
Impiego energia per contrastare una forza, anche per questo si parla di tolleranze che possono aumentare o diminuire.
Se la resistenza non fosse una forza ma solo un..bliocco? un muro? un nonsocomedefinirlo come potremmo avere nel tempo minori o maggiori tolleranze di fronte a una stessa sollecitazione?

Mentre attendo lumi vado a cercare quell'articolo che c'era sul concetto di passivo in oriente, purtroppo ho nebbia totale sul titolo ma mi sà che posso trovare qualche spunto utile.

Riferendomi a te Webetina direi che a distanza di tempo ho scoperto che la mia resistenza di fronte all'arte moderna in genere deriva da un mio particolare modo d'essere, un gusto personale che non riuscivo ad accettare del tutto perchè mi metteva automaticamente al di fuori del gruppo (con gruppo intendo quelli che l'arte moderna l'apprezzano e di conseguenza -nella mia testa- potevano disprezzare me)

Questo per dirti che alla fine il senso negativo o positivo di una resistenza a qualcosa si capisce solo quando ci si sia concessi di sperimentare il limite. Per questa cosa la mia resistenza rimane ma avendola accettata, avendola riconosciuta come funzionale (perchè in effetti a me proprio l'arte moderna in genere non piace) non mi genera più quel fortissimo attrito di prima.
O meglio, diciamo che ho alzato la tolleranza, si può dire no?
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