Discussione: Trattenere e Spingere
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Vecchio 29-06-2008, 20.51.27   #2
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Questo discorso poteva star bene anche in psicologia ed in benessere fisico, però lo inizio qui per motivi che poi vedremo.

Il discorso sulle cistiti che facevamo con Daf sull'altro 3d, ma pure quello sulla pornografia, fantasie sessuali o più in generale sul sesso mi hanno fatto capire che è il momento di iniziare a vedere questi due lati di tutte le azioni che compiamo, quello che scriverò è per la maggior parte banale dopo letto, però vi chiedo di rifletterci un pò.

Sul trattenere spesso si comprende, in vari settori psicologia compresa, che non è bene oltre un certo limite, lo dicevo anche da uno dei punti di vista fisici, per esempio nell'evacuazione di rifiuti dal nostro corpo, generalmente però non si nota l'importanza della stessa cosa nello spingere, emettere o in altri casi nel far entrare.

Faccio un esempio molto concreto, prendiamo un manicotto di gomma che finisce con un filtro in fondo, se io lo tappo (trattengo) non esce il materiale di scarto (o anche non di scarto dipende di che parliamo) che rimarrà ad ingolfare il manicotto, immaginiamo però che succede se trattengo per un pò e poi di colpo oltre che aprire spremo il manicotto per far uscire molto velocemente gli scarti (o prodotto buono).
La pressione potrebbe rompere il filtro, con danni diversi da quelli del trattenere.
Spesso in molte cose tratteniamo e poi spingiamo quando non è più possibile trattenere, lo facciamo con le emozioni, con la parola, con i bisogni corporei etc...
Ricordate che il trattenere si intende in uscita ma pure in entrata a seconda dei casi, e lo spingere in uscita ma anche nel forzare in entrata.

Dire a tutti da che parte iniziare a vedere questa cosa è impossibile, il cinestetico potrebbe far caso a quando va in bagno, o quando mangia, l'intellettuale potrebbe far caso a come parla ed ascolta, il sentimentale potrebbe notare come si butta su una nuova storia o anche amicizia e come invece ne esce, tanto per fare degli esempi.
Ricordate che comunque quale che sia il lato dove vedere meglio questa le implicazioni prendono anche tutti gli altri aspetti
Per questa diversità di approccio dipendente dalla tipologia di persone non ho postato nella zona tecniche, poi forse alcune cose non sarebbero adatte ad un forum comunque pubblico, magari più avanti vedremo di utilizzare altri strumenti, però un'attenta osservazione sarebbe molto utile.

L'ideale ovviamente sarebbe trattenere il giusto, cioè la capacità dell'organo deputato all'azione ed una volta arrivati al limite "svuotare" senza spingere, con il tempo necessario che tecnicamente potremmo definire il rapporto tra la quantità e la portata del filtro.

Non sono sicuro che capirete tutto tutto, ma provate a pensarci.
Mhm...sono tonto ma cerco di vedere sta cosa sul trattenere e sullo spingere.
Allora, hai detto che trattenere e spingere sono due azioni alle quali, normalmente, non prestiamo attenzione. Gia qui ritorna allora sta famosa attenzione ossia cercare di vedere in cosa si trattiene ed in cosa si spinge.
Trattenere e spingere, per altro verso come fai notare, possono essere intesi sia nel senso di trattenere, sia in uscita che in entrata, idem lo spingere sia in uscita che in entrata ( lo so, sto ripetendo quel che hai gia detto ).
posso anche fare l'esempio di un aspirapolvere?
Dato il suo funzionamento questo " succhia " - possiamo dire l'aria, insomma quel che serve e che non serve - e poi arrivato ad un certo grado di elaborazione ( se è corretto dire così ) spinge fuori.
Ora sarebbe corretto, per questo mezzo, sia trattenere il giusto ma anche spingere senza " premere" e quindi sballare il motore ( sta cosa mi fa pensare anche al " dare ed avere ", cioè faccio spazio per altro che deve entrare).
Per altro se il corpo, nella sua totalità e quindi anche mediante i suoi organi/pezzi, rappresenta il manicotto, un corretto " flusso " tra ciò che si trattiene e ciò che si spinge, tenderà a mantenere lo strumento in forma; senza danneggiamenti che possono derivare, appunto, dall'aver spinto con troppa forza a causa della pressione. Come un tappo presente sul collo della bottiglia che man mano che la pressione sale, non viene tolto ma lo si leva di un botto appena si è superato il limite. O quando ci si incavola per qualcosa, di solito si fa il botto e si scoppia.
A sto punto quindi penderei anche alla possibilità del manicotto di potere trattenere, e quindi spingere, quanto è nelle sue capacità. Modificando la portata allora posso trattenere, ripeto quel che hai detto, sia in entrata che in uscita, e spingere, sia in entrata che in uscita, ma devo prima imparare/vedere come e dove agiscono tali dinamiche maggiormente.

Non sono sicuro di aver capito comunque. Per altro - sarò cinestetico - ma ho notato tra le altre cose che quando necessito di andare in bagno, nello scaricare, mi vien da sbadigliare. Quindi ricollego la cosa all'energia.
Presumo che, allora, ci sia qualcosa che non va
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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