Discussione: Trattenere e Spingere
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Vecchio 30-06-2008, 00.41.13   #6
RedWitch
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio

Sul trattenere spesso si comprende, in vari settori psicologia compresa, che non è bene oltre un certo limite, lo dicevo anche da uno dei punti di vista fisici, per esempio nell'evacuazione di rifiuti dal nostro corpo, generalmente però non si nota l'importanza della stessa cosa nello spingere, emettere o in altri casi nel far entrare.

Faccio un esempio molto concreto, prendiamo un manicotto di gomma che finisce con un filtro in fondo, se io lo tappo (trattengo) non esce il materiale di scarto (o anche non di scarto dipende di che parliamo) che rimarrà ad ingolfare il manicotto, immaginiamo però che succede se trattengo per un pò e poi di colpo oltre che aprire spremo il manicotto per far uscire molto velocemente gli scarti (o prodotto buono).
La pressione potrebbe rompere il filtro, con danni diversi da quelli del trattenere.
Spesso in molte cose tratteniamo e poi spingiamo quando non è più possibile trattenere, lo facciamo con le emozioni, con la parola, con i bisogni corporei etc...
Ricordate che il trattenere si intende in uscita ma pure in entrata a seconda dei casi, e lo spingere in uscita ma anche nel forzare in entrata.
A me viene molto semplice pensare al trattenere le emozioni, al non esternare quello che si prova, ma poi "caricarsi come una pila", e a dover per forza fare uscire in qualche modo quando non si puo' piu' trattenere, ma anche per esempio al voler avere tutto sotto controllo, ad un certo punto, poichè non è possibile controllare tutto ciò che sta intorno, si molla di colpo..
Il non saper spingere al momento giusto provoca un ingolfamento e lo spingere a quel punto non è consapevole, ma ad un certo punto inevitabile.. se si imparasse a fare entrambe le cose consapevolmente credo che si arriverebbe al tanto citato equilibrio e ci risparmieremmo tanti disturbi sia fisici che psichici..

Imparare ad esempio a trattenere un po' un'emozione negativa, senza negarla ci permette di osservarla, di osservare come agisce in noi, ma se arrivati al punto massimo di sopportazione cerchiamo di trattenere ancora, il trettenere diventa repressione? e a quel punto non è più utile all'osservazione c'è il rischio di "scoppiare" e di dover spingere fuori tutto di colpo (l' esempio che mi viene è un'esplosione di rabbia)

Uno proveresti a fare un esempio pratico di trattenere in entrata e di spingere nel forzare in entrata per favore? Non riesco a rapportare niente alla mia esperienza in questi due casi, non ho capito.. grazie
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