Discussione: Trattenere e Spingere
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Vecchio 01-07-2008, 09.43.38   #16
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ancora un pezzettino, poi vediamo alcune domande se non si chiariscono da sole.
l'esempio di Jez va benissimo, quando uriniamo la minzione (la pressione-spinta) non interessa direttamente i reni ma la vescica, comunque per il concetto che ci interessa esplorare vanno bene i reni, o anche lo stomaco, forse meglio quest'ultimo.
Non so se riuscite ad immaginare tutto il circuito che dalla bocca fa compiere al cibo le varie lavorazioni fino ad arrivare all'eliminazione dei residui non utili, ma immaginate di vedere i vari comparti dell'intestino in cui il cibo transita. C'è grosso modo una soluzione di continuità nel fluire del cibo, l'unico modo per interrompere provvisoriamente questa continuità del fluire è un digiuno di almeno qualche giorno, sappiamo che dopo 48 ore ci sono proteine della carne non ancora completamente digerite nello stomaco.
Visto metaforicamente potete immaginare un autolavaggio di quelli con i rulli in cui l'auto viene trascinata all'interno, bagnata, insaponata, lavata ed asciugata.
Che succede se mentre la prima auto asciugata sta uscendo bella pulita con una forte spinta buttiamo fuori anche quella dietro che è risciacquata ma non asciugata e quella ancora dietro ancora insaponata?
Significa che l'autolavaggio sta lavorando male, inoltre del sapone arriverà fino alla zona asciugatura (e poi fuori) cosa che non dovrebbe succedere. Lo stesso accade con la nostra digestione (ed ogni altro nostro processo), se spingiamo troppo parti ancora in lavorazione saranno espulse e si porteranno dietro gli strumenti di lavorazione.

Facciamo un esempio sul parlare. Se sto leggendo un libro e sono arrivato al 5° capitolo da due giorni, ci ho riflettuto un pò e adesso inizio il sesto, se parlo con altri del 5° non c'è nulla di strano, ma se parlo del 6° invece che una lettura ponderata parlo di un misto di frasi ripetute a pappagallo (solo della prima parte el capitolo) e parti del mio modo di pensare, di come affronto le riflessioni.
E come se con l'ultima martellata pianto pure il martello oltre che il chiodo

So che non è chiarissimo ancora, troverò il modo per renderlo più digeribile
Senza voler banalizzare , perche' il difficile e' analizzare ed espandere in campi ove non si e' soliti ragionare in questi termini ,
si puo' riassumere nel detto
'' il troppo stroppia ''?
dove stroppia (tradurrei con straripa, perdere) e' la reazione al troppo in entrata ed in uscita?
Ma ci sono campi ove il concetto del trattenere e spingere non vale : come in
Amore , amicizia , generosita' , fedelta'?
Dove sembra che piu' ce n'e' meglio e'?
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