Discussione: Trattenere e Spingere
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Vecchio 02-07-2008, 18.10.06   #22
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
E' possibile ricavare una regola su quanto trattenere e quanto spingere cioe' su come capire quando e' il tempo ed il posto giusto e la misura oppure dobbiamo affidarci all'intuito o affinare col tempo un corretto agire .

Banalizzando è più facile trovare una regola sullo spingere, non bisognerebbe farlo mai, se non a volte limitatamente nello stesso modo in cui si travasa il vino, hai presente? Con la pompetta o con la cannuccia, una volta che si muove il flusso bisogna lasciarlo correre da solo, non si soffia mai alla fine del travaso, sempre prima.
Sul trattenere invece è difficile trovare una regola univoca, potremmo dire che va fatto finchè la massa critica raggiunta non trova il bersaglio adatto, ma suppongo che non sia facile da capire che intendo. Esempio: se io evito di essere generoso "a cavolo" facendo il buonista da due soldi e riesco a non identificarmi nel ruolo dell'avaro (il rischio è che l'abitudine si cristallizzi) appena trovo chi ha bisogno realmente della mia generosità posso lasciar fluire in maniera naturale.
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Spesso dietro ad un'esagerazione sta una nostra dipendenza o un daimon sfuggito al controllo.
O c'e' dell'altro?
Sempre c'è una dipendenza o un daimon non controllato, che poi sono la stessa cosa da questo punto di vista, dietro un'esagerazione. La cosa però si può anche inquadrare non come esagerazione, ma come cristallizzazione, se ci pensi un'esagerazione è quando tu Nike (2° persona per comodità) normalmente sei un tipo equilibrato e poi in una determinata occasione esci dai limiti organici soliti, ma se sei costantemente disposto a trattenere più del dovuto e poi quando gli argini saltano e ti ritrovi a spingere vuol dire che questa è la tua normalità soggettiva, non so se è chiaro.
Se vogliamo approfondire la visuale, alla fine vediamo che se io cerco di trattenere il più possibile e poi spingo quando non ce la faccio più inconsciamente cerco di ridurre il più possibile il momento del rilascio e stazionare sempre in momenti in cui tengo tutto duro.
Questo non si può ridurre a "trattengo troppo" solo, perchè è la combinazione tra trattengo e scarico il più veloce possibile forzando. sembra una sottigliezza linguistica eppure ha la sua importanza concettuale.

Citazione:
Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
E sull'amore vale quanto hai detto di là in "la più alta forma di amore" ?
Attraverso il diverso modo di usare la fiamma si può realizzare il trattenere o il rilasciare di cui stiamo parlando ?
Il "tenere la lampada a risparmio" può essere un trattenere ( troppo) nel senso dato a questo termine qui?
Esatto
Quote:

Mentre il tenere la fiamma accesa permettendole per induzione di espandere la luce e il calore verso l'esterno potrebbe essere il (giusto) rilasciare...
esatto
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E' la mancata comprensione ( volevo aggiungere corretta , ma sarebbe per me auspicabile già averne di comprensione , quanto al " corretta"....) del giusto regolare sia in entrata che in uscita , di tutto questo incontrollato andirivieni che provoca la sensazione di caos che sempre percepisco ?
No, tu fai quello che hai detto sopra, non sei avara e lasci che la fiamma si espanda, ti manca la percezione di te stessa.
Uno non è connesso