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Vecchio 04-11-2010, 15.52.51   #23
dafne
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Provo a fissare.
Oggi ho preso una decisione, naturalmente appena dopo che l'ho presa ha cominciato a sfuggirmi con mille "e se" ed "e ma" ...
Come prevedibile m'è partito il mal di stomaco, ero in attesa del bus e ho ascoltato.
Salto tutti passaggi vari per fissare questa cosa.
Ho percepito l'ansia come un buco, il mal di stomaco era il corpo che reagiva a uno stato di allarme.
Più cercavo di sentire e pù il mal di stomaco si acuiva. Poi ho scartato una caramella e si è allentato, per tornare più forte appena ci ho pensato

Volevo stare immobile e allo stesso tempo sapevo che solo muovendomi sarei riuscita a sbloccarmi. Mentre cercavo disperatamente di tenere sotto controllo i pensieri tipo "sei la solita def...ehm..daf " , evitando ti tempestare chiunque di telefonate o messaggi ho legato il buco al mio grumo di pensieri bloccanti.

Acc mi stò intortando, quando l'ho vista sta cosa sembrava più chiara ma esiste un problema -> il broblema è una novità -> devo agire su una novità -> non sò come agire entro in crisi -> genero un vuoto= cosa faccio?

Quando arrivo a quel cosa faccio mi muovo in un campo che è decisionale e che per X motivi non sò gestire. Il vuoto che crea questa mancanza di decisione deve essere colmato.
Genera l'ansia e viene colmato da un certo solito tipico comportamento che è quello del lasciarsi decidere.

Ora potrei chiedermi quando è stata la prima volta che ho smesso di decidere visto che da piccola piccola non avevo problemi a socializzare e a dire cosa volevo. Probabilmente un episodio più di un altro mi può essere illuminante ma in buona sostanza se penso a quel buco che nasce quando nasce un problema non posso che pensare che stò scappando da me stessa. Il vuoto è il vuoto di quel direttore dei lavori che dovrebbe saper gestire, o tentare di gestire, le decisioni.

Io l'ho licenziato e adesso quando si presenta il nuovo quel vuoto viene colmato da qiuella fuffa di zucchero soffiato che mi ciuccia all'estremo e mi lascia sempre la spossante sensazione di essere tutta sbagliata.

Con la musica si attenua, con il movimento anche, questo mi fà pensare che se entrano in campo altre parti diverse dal ragionamento (ragionamento inteso come pensieri circolari già esistenti, non che ci ragiono davvero ) quel vuoto viene colmato da altro, meno distruttivo.

Ad un certo punto il mal di stomaco è diventato fame ma non languorino eh, fame da svenimento ho ascoltato anche quella e quando mi sono accorta che una caramella bastava per scatenare l'acidità ho pensato che era di nuovo quel vuoto con un altro vestito...e m'è tornato il mal di stomaco!

E più mi dico che non mi fido di me, che mi sono inbruttita, che sono pigra, che sono vigliacca ecc ecc e più il mal di stomaco peggiora, come se allontanassi ad ogni parola quella parte che dovrebbe entrare in campo e sistemare le cose.

Non sò se sono andata fuori tema con questo post ma tutto deriva da un'osservare l'ansia e quindi lo posto qui. Anche se tanti fili che stò tirando ultimamente mi pare portino verso una comune direzione.....
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