Discussione: Libertà vs Amore
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Vecchio 17-02-2008, 02.39.50   #7
jezebelius
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Certo, vale anche per l'umano.
Io posso essere libero nella misura in cui " spazio " nel recinto grande o piccolo che sia; che permetta un girarvi all'interno o con poco movimento, sarò pur sempre libero. D'altronde la libertà può anche essere espressa in relazione a ciò che si vuole, ciò che si desidera. Se l'animale, in questo caso, non aveva bisogno di uscire fuori da un recinto " relativo" per un verso, questo non significa che lo si poteva considerare prigioniero.
Si potrebbe dire che esiste una libertà di movimento, lo spazio all'interno del recinto, in relazione all'amore che si utilizza, appunto il recinto stesso. Ed è poi quello che caratterizza una vita, un modo di fare, un comportamento. Anche l'uomo pur rimanendo in un suo recinto ha la possibilità, in conseguenza dell'amore di se e per se, spaziarvi. Anche se parliamo di un animale - sia nel senso del cerbiatto e sia nel senso di uomo - certamente il discorso si può traslare anche ad altro. La libertà esiste se c'è un qualcosa, un recinto che si può chiamare " limite", anche se può sembrare paradossale associando la libertà ad un limite, poichè altrimenti, non so come dire, neanche sarebbe libertà ma un "nulla". Del resto l'animale, proprio a causa del reinserimento in un ambiente ormai estraneo, al di fuori della vita stessa, tende a lasciarsi morire, poichè ormai ha cristallizzato il suo spazio e se stesso in quello ed oltre, al di la, tende ad annullarsi. Da ciò non posso dire altro se non il fatto, secondo me, che c'è una interdipendenza, anzi meglio, la libertà è funzione dell'amore. C'è bisogno di un limite, il recinto, poichè altrimenti la troppa libertà potrebbe portare alla distruzione di colui che si ritiene libero, poichè è egli stesso che si dissolve, dopo aver sconfinato in altro.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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