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Vecchio 09-07-2008, 19.04.44   #4
jezebelius
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio

E' proprio indispensabile che la realizzazione sia fuori delle mura domestiche per una donna?
A parer mio, credo di si: è quasi indispensabile. Il quasi è riferito comunque alla presenza di una piccola percentuale che non rientra nella categoria e che si accontenta, diciamo così, di stare a casa.
Sinceramente, non avevo mai pensato a questo risvolto del problema - se per certi aspetti si può parlare di problema per altri non lo è, come per chi ha come unico obiettivo il riuscire nel lavoro - nel senso che ormai la rivendicazione attuata dal movimento femminista, per quanto ne so è gia stata più o meno metabolizzata nel tessuto sociale anche se vi rientrano, implicitamente per lo più, ancora disparità di ogni tipo. Forse, aggiungo, quello che viene più in evidenza non è tanto "il fine" a cui la donna mira, quanto al fatto di " fare " ossia dimostrare di essere al pari dei colleghi maschi, di essere allo stesso livello talvolta e di superare la barriera che ha sempre marcato la divisione. La presenza di competizione va di pari passo, però, con la presenza di maggiori responsabilità.
Questo modo di intendere la nostra società, oggi, porta evidentemente degli squilibri e per conseguenza un continuo ricercare nuovi equilibri. Si parla ad esempio della costruzione di asili nido nelle fabbriche dove le mamme possano stare con i loro figli. Questo perché il lavoro, ormai è necessario per il sostentamento da un lato per l'altro si tende a non mortificare la donna dal suo ruolo permettendole di stare a contatto coi figli. Si tende, come dire, a portare la " montagna da Maometto".

Questo trovare insomma, un equilibrio al di fuori della famiglia e delle mura domestiche per stare insieme ai figli mi pare una conseguenza di una rivendicazione di qualche decennio fa. Alla fine per ottenere o meglio nella illusione di ottenere quel che non si aveva in quel periodo e che si rivendicava da quel momento per il futuro, secondo me ha attivato un meccanismo, nel sistema, per cui ora non se ne può più fare a meno a patto di fare qualche passo indietro e forse pure di " perdere " qualche posizione, se non addirittura ribaltando una parte delle convinzioni che abbiamo.
Ovviamente sto discorso può essere allargato anche agli uomini i quali hanno per così dire " subito" l'onda del femminismo ma che comunque tendono a proteggere il loro posto nella società.
Alla fine per fini egualitari non credo si possa affermare che si è costruita una società più libera che forse lo è solo formalmente mentre in sostanza, mi sa, è peggio di prima.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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