Discussione: Ateismo
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Vecchio 28-03-2006, 13.50.48   #5
Ray
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scusa ellebi, ma mescoli un po' troppe cose... ottimi spunti per carità, ma ci vorrebbero più disussioni.
Se mi dai qualche post di tempo cerco di rispondere punto a punto.

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Originalmente inviato da ellebi111
Avete ragione, Ray e Kael, ma vi dico dopo su cosa.
Visto che è stata data una definizione di ateo mi piacerebbe tentare una definizione di
pro-teo (aiutatemi voi con il greco) con un dio.
A-(teo) è un "a" privativo... significa più o meno "senza". "Pro" non è suo opposto in quanto intende un "a favore" che implica di per se l'esistenza dell'oggetto verso cui stare "pro" o "contro". Non esiste una parola opposta ad ateo in quanto i termini privativi derivano da un sottinteso di "condizione normale (da norma)" come opposto.

Citazione:
Originalmente inviato da ellebi111
Dal mio punto di vista un dio non esiste, esiste solo una adolescenziale impotenza ad accollarsi interamente il peso della vita che viene quindi scaricato su eventi di cui non siamo responsabili.....
l'atteggiamento che descrivi è realmente adolescenziale tanto quanto quello descritto da me, anzi sono molto simili. Il fatto è che l'esistenza di questo possibile atteggiamento non preclude minimamente l'esistenza di un dio.

Citazione:
Originalmente inviato da ellebi111
Versione psicoplogica: è la negazione di un qualcosa... negazione però che per esistere necessita l'esistenza ANCHE dell'oggetto negato... altrimenti cosa nego? Non posso negare una cosa che non esiste.

Errore grossolano di logica: il fatto che qualcuno abbia coniato la parola dio non implica automaticamente l'esistenza di questo, se no anche Peter Pan e Trilly a questo punto della discussione potrebbero intervenire (anzi li invito a perorare questa causa) .
questo non l'ho scritto io e non ribatto. Rilevo tuttavia che per come era espresso l'errore di logica è effettivo. Solo che non credo fosse quello il senso inteso...

Citazione:
Originalmente inviato da ellebi111
Anche il pro-teo non vede ma fumando apposite erbe ( o qualunque altra pratica va bene) si convince della visione di altri che normamente lo fanno sentire in colpa fino a quando non cede, pratica normalmente eseguita in età adolescenziale, momento in cui la mente umana è più debole.
attenzione. Io non ho parlato di vedere o non vedere. Inoltre ho parlato più di trascendente che di dio. E su questo vorrei approfondire. In ogni caso l'idea di trascendente... o, per certuni, il suo sentimento... non necessita minimamente di controprove percettive, almeno nel senso comune del termine. E' ovvio comunque che ove anche io non abbnia percezioni a riguardo di un qualcosa, questo fatto non permetta che io ne neghi l'esistenza, essendo nulla la mia conoscenza e delle percezioni altrui e del da nessun percepito.
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