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Vecchio 16-05-2008, 13.32.32   #19
cassandra
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Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
a me sarebbe semplicemente bastato che mio padre fosse se stesso "pienamente" e non che si "forzasse" per sembrare di essere qualcosa che non gli appartiene.
se una persona è sensibile e emotiva più tenta di reprimersi più in un certo qual modo rimane "inespresso"e più reprime senza trovare modo di "sfogare" più arriva in situazioni ove esplode oppure fugge.
ecco questa cosa a mio avviso farebbe bene a osservarla in se.
non controlla la sua ansia (crescente in certe situazioni) perchè non è pienamente se stesso e non accetta determinate cose di se.
Almeno questo osservo io
penso che con l'osservazione di esse, il non dar peso ai sensi di colpa e una capacità di auto osservazione in quelle situazioni avrebbe notevole beneficio.

queste dinamiche ci sono anche in me, a volte riesco a vederle altre no.
è una cosa che mi porto dietro via DNA probabilmente
Con la differenza che tu le vedi Turi e ci puoi lavorare,per quanto radicate..in questa discussione non mi è molto chiaro qual è il fine per cui stai trattando l'argomento,nel senso che ho varie idee in merito..una potrebbe essere accettare papà per accettare se stesso,o trovare insieme un modo per "aiutare" papà a lasciarsi più andare e di conseguenza migliorare il rapporto tra voi e non solo,ancora capire i motivi per cui una persona tende ad identificarsi con l'autorità respingendola,o cos'altro?
Penso che sia difficile cambiare qualcosa di se,se non vuoi,in fondo anche l'autorità è un modo per proteggersi,per tenersi a distanza di sicurezza,probabilmente come ben dici,anche tuo padre ha avuto a sua volta un papà così..mio nonno lo era ad esempio,mio padre per nulla..ma porta addosso i segni della sua ribellione,ha forzato se stesso per non essere schiacciato da un padre padrone,ma qualcosa di irrisolto è rimasto..lo sento e lo vedo,un pò come te..a volte penso che vorrei parlargli,aprirmi e chiedere a lui di fare lo stesso,ma ho paura di non essere in grdo di entrare senza invadere e fargli più male che bene,quindi mi limito a cercare di capirlo per come è e di lavorare su me stessa in modo da evitare per quanto posso,di riprodurre dinamiche conflittuali,perchè lui ad esempio mi ha sempre lasciato massima libertà fin da adolescente ed anche l'anarchia fa male,crea vuoti da colmare,..
Poi qui ho capito che ognuno fa quel che può,padri compresi..noi forse possiamo solo amarli e lavorare su noi stessi perchè ho l'impressione che se cambiamo,comunque cambiano anche le dinamiche..un pò di riflesso cambiano anche le persone con cui ci rapportiamo..poi non so,magari non ho detto nulla di nuovo..ma forse un giorno se Dio vorrà,saremo all'altezza di poter parlare apertamente con loro,per ora mi basta sapere che nonostante tutto lo amo,come lo ami tu Turaz..
comunque bentornato a casa..
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