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Vecchio 24-09-2009, 13.44.51   #1
luke
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Data registrazione: 27-03-2009
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Predefinito Essere genitori di se stessi ?

Ultimamente rifletto spesso sul fatto che noi non siamo stati educati dai nostri genitori, intesi come due enti fissi e immutabili, ma soprattutto dai vizi, dai difetti, dai problemi tipo ansie, nevrosi ecc che le due persone desinate ad essere i nostri genitori avevano dentro da chissà quanto tempo.

Quindi forse più che dire "mio padre mi ha educato così", per esempio, dovremmo dire i vizi, le virtù, i difetti, le gioie ed i dolori di mio padre mi hanno dato nelle varie fasi, questo tipo di educazione.

Come spesso è stato detto qui sul forum, dovremmo essere in grado, ad un certo punto di tenerci le cose buone e superare ed affrancarci dai vari errori commessi: a mio avviso quest'ultima fase, in certi casi è relativamente facile ed avviene naturalmente nel corso dello sviluppo, in altri casi, forse perchè l'educazione ricevuta è stata particolarmente incisiva, si fa molta più fatica e ci si trascinano dietro condizionamenti anche in età relativamente avanzate....

Allora visto che i noi stessi delle varie epoche sono ancora "dentro di noi", ed ancora agiscono sui nostri comportamenti, sui nostri stati d'animo, mi chiedevo se fosse possibile, ad un certo punto, diventare i genitori di noi stessi ed educare , ad esempio nel mio caso, i vari luke che ho in me , quello di 10 anni, quello di quindici e così via, magari riuscendo, in tal modo, a svuotare o affrancarsi dall'archetipo del padre e della madre che abbiamo dentro, e a fare in modo che questi io passati (che poi non sono veramente passati) la smettano di condizionarci e di succhiarci energie, ma inizino a " cooperare" con il me stesso odierno in funzione degli obiettivi che mi pongo.

Questi pensieri mi sono venuti in mente soprattutto quando ho cercato di dedicarmi alla ricapitolazione e vedevo come spesso un attegiamento diverso dei miei genitori mi avrebbe servito in svariate situazioni, aiutandomi ad affrontare meglio quelle seguenti dello stesso tipo.

Non potendo tornare indietro nel tempo, un modo che mi è venuto in mente è appunto quello di cercare un "dialogo" per quanto possibile, con i miei io precedenti, perlomeno quelli più significativi, visto che ancora li sento agire e condizionar-mi.

A mio avviso per progredire vramente, si deve affrontare questo problema, cercare di far capire ai me stesso passati che ormai debbono rendere conto a me e se possibile aiutarmi invece di tirarmi ora da questa ora da quell'altra parte.

P.s. se vi sembra stia delirando chiamate pure gli infermieri
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