Discussione: rassegnazione
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Vecchio 08-02-2010, 19.05.03   #19
Ray
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Originalmente inviato da m@pi Visualizza messaggio
scegliamo di rassegnarci e spesso ci si libera di un peso perchè subito dopo si accetta quello stato delle cose e pian piano si sciolgono i dolori provati e si respira un'aria nuova di libertà.
Questo è il succo del procedimento, che poi ci dice anche se ci siamo rassegnati veramente.

Di fronte a qualcosa che ci stride (ma in realtà a qualsiasi cosa che dobbiamo assimilare, anche positiva) inneschiamo un processo che si potrebbe riassumere grossomodo così:
paura ---> negazione
riconoscimento ----> conflitto (----> combattimento)
sconfitta/scelta -----> rassegnazione
accettazione ------> scoprire l'utile nella cosa accettata

Dove tutto il processo è in realtà un processo di accettazione, quindi ce ne vuole un po' ad ogni passaggio.

Alla fin fine la differenza tra rassegnazione e l'accettazione, è che finchè sono rassegnato continuo a connotare negativamente la cosa, continuo a sperare che cambi.
L'accettazione arriva quando smetto di sperare che quella cosa cambi o non sia e quindi ci convivo pacificamente. E posso costringermi a farlo, concentrandomi sulla convivenza con quella cosa non dando spazio alle speranze opposte.

Dopo la convivenza pacifica arriva la possibilità di cogliere qualcosa di buono da quella cosa, che c'è sempre, non esistendo nell'universo qualcosa di solo negativo.

Se ci osserviamo quando accettiamo qualcosa che ci viene semplice possiamo scorgere tutto il processo (che è anche più complesso di come l'ho descritto) anche se magari molte porte le troviamo aperte e ci passiamo in un attimo.


I problemi insorgono quando ci fissiamo su qualcuna delle fasi precedenti, ma questo è un discorso complesso che magari riprendiamo.
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