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Vecchio 17-05-2011, 16.35.19   #94
Uno
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Devo dire che sono rimasta piuttosto perplessa di fronte a quello che hai scritto perchè avevo ben chiaro il binomio compensatorio grande piacere-grande tristezza e relativo al dolore ho sempre pensato che potesse essere solo successivo, quindi stò cercando di rielaborare.
Successivo è il ritorno, ma c'è pure all'inizio anche se spesso è più percepibile solo quello dopo.

In un certo senso, ho appena appena insinuato un concetto che il Budda ha messo con profondità giù in altra maniera per via dell'epoca.
Noi siamo immersi nella sofferenza, qualsiasi cosa facciamo o ci fanno genera sofferenza, in mezzo a questo mare di sofferenza riusciamo a ritagliarci dei momenti piacevoli o possiamo raggiungere degli stati più o meno permanenti di serenità e quindi di piacevolezza anche se prolungandoli si tende (si tende) a perdere la percezione di questa piacevolezza.
In un qualche modo anche la tanto vituperata chiesa Cattolica dice la stessa cosa, e tutte le religioni ed i percorsi... cambia il modo.
Comunque questo discorso è peccato perderlo o sbrigarlo così, infatti avevo già intenzione di tentare la sua apertura per vedere chi riesce a capire quello che scriverò.
Citazione:

Il dolore possiamo intenderlo anche come il rifiuto ad avere un rapporto? Se si, dici che è istintiva la repulsione? Mi sfugge qualcosa...
Il dolore è quando solo uno dei due tramuta il dolore in piacere, a quel punto l'altro anche se inizialmente non lo percepiva questo dolore/sofferenza poi lo percepisce per forza. Siccome di solito il corpo riesce a compensare un pò la sofferenza rimane psichica, dove i meccanismi non possono essere involontari. Ecco il paradosso di alcuni casi in cui la donna violentata ha pure un orgasmo che la mette ancor di più in crisi. Ci sono meccanismi simili anche nell'uomo, solo che visti nostri retaggi culturali sono ben più complicati da vedere e studiare.
Citazione:
La sofferenza si tramuta velocemente grazie al desiderio. Se voglio quel rapporto (e anniento la mente che magari si aspettava chissà cosa..ma quella è un'altra parte, giusto?) il corpo troverà il modo di assecondare il desiderio stesso.
Qui dovresti già essere alla volontà più che al desiderio, un volontà spesso inconscia, ma pur sempre volontà, con il desiderio che ha già esaurito il suo scopo
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Cioè è preda dell'istinto, punto? Ma come lo colleghi al discorso del dolore iniziale? Non capisco.
Il violentatore in quanto tale dev'essere una persona incapace di provare il dolore altrui, messa così.
Si istinto dicendolo più sinteticamente. Ti ho già detto sopra, il violentatore arriva subito a trasformare il dolore (fisico) in piacere e non lo percepisce neanche come nella maggior parte dei casi normali. La vittima non trasforma etc....
A livello psichico però anche il violentatore si ingarbuglia in quell'atto indegno di un essere umano, è per questo che poi tende a rifarlo, per dimenticare (psichicamente) ciò che ha già fatto e perdersi nuovamente, un pò come fanno gli alcolisti.

A proposito dell'argomento, proprio in questi giorni una violenza tristemente famosa (fondo monetario, cameriera etc..) . Come diceva Astral il "signore" qui coinvolto potrebbe pagarsi un harem di escort e prostitute, ma la cosa nasce da lontano, quando non aveva i mezzi di oggi.
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